Vincenzo Cechet / 26 novembre
12 dicembre

APERTURA SABATO 26 NOVEMBRE ALLE ORE 17
Presentazione di Caterina Sandrelli

Cocktail

Cocktail


Camminando…

La natura, nei suoi molteplici scorci e nei suoi innumerevoli orizzonti di spazio e di tempo è da sempre uno dei soggetti più amati da Cechet, che instancabilmente la ritrae attraverso una grandissima varietà di linguaggio. Acquerelli, tempere, olii, pastelli, disegni a grafite rivelano squarci di paesaggio carsico dai mille colori, a seconda del variare della luce e delle stagioni. Ecco che accanto alla maestosità di un sommaco dal tipico rosso autunnale, o alle assolate marine dai blu cobalto fino agli azzurri più chiari, si possono trovare le delicatissime dissolvenze della campagna immersa nella luce chiara del mattino (“Al risveglio”) o le pennellate corpose di un silenzioso paesaggio invernale (“Prima neve”).Sensibilità naturalistica, quindi, e una sorta di tenerezza per quei particolari di foglie, rami, sassi, fiori, sentieri che si perdono nell’ombra dei boschi come sequenze di una passeggiata nella Bellezza.
Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è spinta al di là delle categorie di pittura figurativa e astratta per accogliere le più diverse suggestioni creative: da qui nascono la serie delle composizioni geometriche dei paesaggi urbani, dai colori puri, alcuni cesellati come moderne vetrate, oppure le tele più astratte, dalle ondulazioni cromatiche accese. Infine, sempre nella direzione della continua ricerca e dello sperimentare “con coraggio” nuove strade, un trittico verticale in cui appare una figura femminile, immagine dell’Amore che accompagna la vita.
Caterina Sandrelli

Autunno

Autunno

Carso

Carso

Vincenzo Cechet
Nato a Trieste, classe ‘68, vive e lavora ad Opicina. Attivo da oltre trent’anni nella vita artistica locale, nazionale ed europea, partecipa alle più importanti rassegne artistiche del panorama culturale contemporaneo, sia a livello personale che collettivo. Presente in riviste, quotidiani e libri d’arte, nonché attraverso nu-merose opere realizzate in edifici pubblici e privati, trompe-l’oeil, sfondi e ambientazioni.

Notturna

Notturna

Trasparenze

Trasparenze

Prima Neve

Prima Neve

Il fiume

Il fiume

Gianna Lampe / 12-25 novembre

Rose bianche - olio su tela 60x50

Rose bianche – olio su tela 60×50

APERTURA SABATO 12 NOVEMBRE ALLE ORE 18
PRESENTAZIONE DI MARIANNA ACCERBONI

Gianna Lampe. Il ritratto

Nella sua pittura e nel disegno Gianna Lampe si appella a un linguaggio espressionista che, pur nell’impeto liberatorio proprio della gestualità di questa tendenza, sa equilibrare con misura.
In questa mostra, in apparenza lieve ma nel contempo intensa, l’artista fa scorrere attraverso la difficile arte del ritratto e in parte del paesaggio, tutta la sua vita, i suoi affetti e le vibrazioni del suo animo, intessuti di una sottile tenerezza ma anche di riservatezza. Sono oli e tempere realizzati dal 1987 a oggi, che delineano anche l’evoluzione del suo linguaggio, dotato agli inizi di una vis espressiva molto libera e tendente all’essenzialità del segno e delle forme, ma ricomposto dall’artista con il passare degli anni in ambiti più definiti e aderenti al reale.
Come in un racconto illustrato, Lampe ripercorre la sua vita, da quando non aveva ancora due anni: ed eccola in un olio in cui si ritrae a Bagnoli, nei pressi del torrente Rosandra con la madre e i fratelli bambini, immagini cui fanno seguito i ritratti dei suoi genitori da piccolissimi e di alcune amiche che hanno custodito le sue confidenze. Ed ecco infine, tra gli altri, alcuni dirigenti della ditta Parisi, dove Gianna ha lavorato con soddisfazione tutta la vita, e un ritratto davvero notevole di un illustre studioso muggesano, il professor Giuseppe Cuscito.
In queste sequenze ricche di velato sentimento Lampe affresca anche il sentire di un’epoca con delle presenze molto interessanti come quelle appunto di alcuni membri del comparto dirigenziale della storica casa di spedizioni triestina, tra cui un personaggio con gli occhi azzurri che sembra uscito dalla penna di uno scrittore neorealista. Sguardi, espressioni, sentimenti che raccontano e interpretano anche quella cultura a metà strada tra la venezianità di Muggia e l’atmosfera mitteleuropea che pervade spesso Trieste.
Una pennellata agile ed efficace quella di Lampe, che descrive ma nello stesso tempo interpreta l’animo delle persone, cimentandosi nell’arte del ritratto, che proprio per questo è la più difficile da affrontare e che la pittrice approccia partendo spesso da scatti fotografici estemporanei da lei stessa realizzati per incedere quindi sulla tela attraverso tocchi repentini di colore. Perchè il linguaggio espressionista è un’attitudine a indagare l’animo delle persone, a compiere un lavoro introspettivo rivolto agli altri ma nel contempo anche a se stessi con la capacità di intridere i volti e la fisicità dei soggetti di una luce discreta, che però gradualmente ti abbaglia in modo sottile perchè tende alla verità.
Marianna Accerboni     

Autoritratto con abito a fiori

Autoritratto con abito a fiori

Gianna da piccola

Gianna da piccola

Mio fratello Sergio

Mio fratello Sergio

Rose bianche - olio su tela

Rose bianche – olio su tela

Gianna Lampe è nata a Muggia, dove vive e opera. Ha soggiornato per due anni in giovane età a Monaco di Baviera, dove ha frequentato il corso di ritratto all’Università Popolare della capitale bavarese e visitato i ricchi musei e le importanti pinacoteche della città, scoprendo la pittura espressionista con gli intensi accenti cromatici e la forte valenza del segno che l’hanno caratterizzata. Rientrata a Trieste, ha seguito per molti anni i corsi di Figura al Museo Revoltella sotto la guida del pittore Nino Perizi e la Scuola libera dell’Acquaforte sotto la guida di Mirella Schott Sbisà. In seguito ha frequentato lo studio del pittore Paolo Cervi Kervischer e la Scuola del Vedere diretta da Donatella Surian, nel cui ambito ha seguito i corsi dei maestri Claudio Mario Feruglio e Antonio Sofianopulo. Espone dal 1990 ed ha al suo attivo la partecipazione a numerose mostre collettive e 12 personali. È presente nel Dizionario degli Artisti di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia dal 1996. Quest’estate, nell’ambito del concorso internazionale “Il più bel paesaggio del mondo”, svoltosi al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, è stata segnalata l’opera “Val Rosandra” che ha ottenuto il plauso della giuria.

Il signor Edgar Metz

Il signor Edgar Metz

In Val Rosandra

In Val Rosandra

La mia famiglia in Val Rosandra

La mia famiglia in Val Rosandra

Mia mamma da piccola

Mia mamma da piccola

 

Isabella Goio /
29 ottobre -11 novembre

APERTURA SABATO 29 OTTOBRE 2022, ORE 17
Presentazione del curatore Franco Rosso.


PERFORMANCE DI BODYPAINTING
AFRA PIERI DIPINTA DA ISABELLA GOIO


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GUARDARE L’INFINITO CON GLI OCCHI DEL CUORE
In tasca la Maturità in Scienze sociali e una Laurea in Scienze dell’educazione; in testa – da sempre la passione per il disegno e la creatività; nell’anima la vocazione alla cultura, alla spiritualità e all’esperienza sciamanica. Appena adolescente, Isabella Goio inizia a “dipingere” i visi dei bambini (e lo fa ancora oggi…) e via via trasforma la sua passione spirituale in scelta di vita che alimenta con soggiorni di studio anche in India e Sri Lanka. Nel 2022 si avvicina al bodypainting e decide che questa espressione creativa basata su un contatto fisico, spirituale e magico è il medium ideale per visualizzare la sua riflessione sull’esistenza e comunicarla al mondo. Pone al centro il corpo femminile, che è l’oggetto plastico per eccellenza, e lo lo libera da ogni connotazione sessuale e consumistica per celebrare attraverso la sua pitturazione, la sacralità del corpo che diventa creatura divina, simbolo del potere celestiale di ogni donna, creatrice per antonomasia.
Dipinge spesso le donne a mani giunte in preghiera, ma bodypainting e linguaggio del corpo danno vita ad atmosfere che evocano linguaggi ancestrali e sacri per risvegliare una nuova coscienza e con giocosa poesia pongono interrogativi sul nostro stare al mondo, mentre con la loro estetica affermano una dimensione psicologica, morale e spirituale. Con la sua pittura Isabella realizza poesia fatta di forme e colori, arricchita da sussurri e parole mute, utilizza un pattern cromatico che diventa simbolica descrizione della complessità del mondo, con le sue interferenze, le connessioni e il caos. La pittura diventa ricerca mentale, magma di colori e di segni su un corpo che evoca la necessità di una perenne rinascita e di un costante dialogo con il mistero del mondo. Spesso Isabella dipinge accompagnata da musiche tribali e il colorare a ritmo di musica diventa invito al ritorno all’essenza ed esplorazione di ciò che realmente siamo: pura energia ed esseri divini. I profili delle sue figure, i segni, i suoi paesaggi forestali, le sue forme fluide come frammenti sovrapposti di ricordi sommersi: tutto diventa poetico racconto dell’inconscio, quasi il simulacro di una vita che anela a decifrare l’enigma dell’esistenza.

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Questa alla Galleria Rettori Tribbio è la sua prima mostra personale, ma non è “la prima volta”: ha già partecipato a varie cerimonie rituali in Friuli, Veneto e Toscana traendo ispirazione per
sviluppare nuove espressività di bodypainting, affermandosi con performance in Italia e all’estero in Festival dedicati. In questa rassegna espone le fotografie -su sfondo nero- che ha fatto realizzare da noti fotografi alle sue opere., realizzando una “realtà aumentata”, una narrazione concettuale per testimoniare che la sua attenzione al mondo onirico e fantastico è il suo modo di attingere dalla realtà significati esistenziali, sempre utilizzando gli occhi del cuore per guardare il mondo e l’infinito.
Franco Rosso

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MANO NELLA MANO
Il Bodypainting è prima di tutto Esperienza. Un’esperienza di cuore, di contatto, di rispetto.
Un atto mistico che trasmuta il corpo in una vera e propria opera d’arte.
Lo scopo di questa esperienza è quello di facilitare un percorso di riscoperta e auto-riscoperta del corpo femminile. Il corpo femminile infatti, attraverso la magia dei colori e delle loro combinazioni, viene a perdere la sua connotazione puramente sessuale per approdare alla sua essenza intimamente sacrale.
In un periodo di profonda trasformazione personale, partecipando a delle cerimonie di guarigione della tradizione sciamanica del Sud America, il bodypainting mi è apparso come una visione: un cerchio di donne, nude, dipinte, fluorescenti, danzavano. Bellissime, fiere, sacre.
Da quel momento, si è aperta la ricerca artistica che viene esposta in questa mostra.
Pennellata su pennellata, il corpo nudo si veste di colore e, mano nella mano, chi dipinge e chi si fa dipingere, entrano in una dimensione spirituale.
“In the flow” è l’espressione in inglese per definire lo Stato di Flusso: uno stato meditativo in cui artista e modella entrano in connessione profonda, connettendosi l’uno all’altra. Parlo di
connessione perché è proprio questo che accade ogni volta che dipingo una donna. L’atmosfera è molto intima ed evocativa, la modella è nuda e lo studio è buio. I colori fluorescenti spiccano e creano sul corpo linee e forme intuitive. In questa situazione è il pennello che mi guida a seconda della fisicità della donna che dipingo e dal mio intento . Incenso e Musica Medicina della tradizione amazzonica di sottofondo.
Così passiamo, dalle 3 alle 5 ore mano nella mano, creando insieme.
Isabella Goio

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