Nelle mie opere il segno diventa il leit-motiv, il filo conduttore che le accomuna tutte. Ed è questo segno che delimita, racchiude, mette in evidenza ciò che inizialmente era solo una macchia di colore una campitura, l’abbozzo di qualcosa ancora racchiuso in una sorta di crisalide alla quale i segni e quello nero in particolare danno forma.Il colore in questo senso è considerato come una superficie che dialoga con i segni che diventano chiusura e delimitazione di foglie, dell’intrico delle radici, degli alberi, dei rami.
Albero rosso
In sintesi: il colore racconta la forma, il segno la delimita.
È presente in questi lavori un sentimento particolare della natura, un sentimento di disponibilità ai cambiamenti oggi estremamente repentini. Attraverso la deformazione degli elementi naturali, la decomposizione della materia organica sotto l’azione del vento e dell’acqua, ogni cosa riflette la fluidità della natura e le opere si collocano in un limbo tra astrazione e realtà invitando a contemplare la dualità e complessità dell’interpretazione artistica.
Inaugurazione sabato 25 marzo alle ore 18, con un’introduzione critica di Gabriella Dipietro
Amelia Esther Saldana – Sun
Percorsi differenti, come lo sono le diverse ricerche creative di queste due artiste unite, oltre che da sincera amicizia, dalla medesima visione che l’Arte possa trasformare la realtà in qualcosa di straordinario e stimolante. Amelia Esther Saldana, artista eclettica e appassionata, è di origine panamense e ha fatto di Trieste la sua città adottiva. Lavora in ambito sartoriale ma, in primis, ama scrivere poesie. Nelle sue opere di matrice astratta utilizza diversi tipi di materiali che le consentono una maggiore libertà espressiva e un proprio stile personale. Predominano i gialli e i rossi luminosi e intensi che fanno ricordare i colori caldi della sua terra, e le variegate texture che arricchiscono le composizioni donando alle tele una dimensione tattile che racchiude in sé un’energia cinetica di grande tensione. Le creazioni di Amelia Saldana rappresentano una metamorfosi, quasi un archetipo dell’animo umano, dei suoi variegati e mutevoli sentimenti, delle sue passioni.
Nicoletta Vio – Life-Story
Nicoletta Vio, nata a Trieste, vive e opera tra Trieste e Monaco. E’ una pittrice autodidatta che negli anni ha sperimentato stili diversi. Nelle sue tele, si percepiscono ascendenze informali coniugate con un afflato figurativo. Le tinte si stemperano in toni delicati dai quali possono emergere paesaggi rarefatti o forme rinate con intrusioni di sagome umane ed elementi a volte geometrici, raggiungendo intensi ritmi poetici. La sua è una costante ricerca espressiva della propria realtà interiore, laddove creare composizioni pittoriche è sempre stata una personale necessità… come respirare. Ne risulta un eterno specchio della vita dove dipingere diventa una sorta di rimozione di identità e al contempo un interscambio continuo di culture in luoghi e spazi senza tempo. Gabriella Dipietro
Amelia Esther Saldana – Embers of desireNicoletta Vio – Flying High
Inaugurazione sabato 11 maggio alle ore 18, con un’introduzione critica di Gabriella Dipietro. Nell’occasione verranno esposti lavori artistici di Giampiero Dell’Agata.
Opere magiche e fiabesche, visioni di un’armonia ancora possibile tra uomo e natura, in questa nuova esposizione di Annamaria Frisone, artista triestina già nota per componimenti pittorici ispirati all’armonia e alla bellezza. In queste sue tele, attraverso una pittura che si fa poetica, riesce a catturare l’essenza mutevole delle stagioni, con i suoi ritmi che diventano delicati richiami alle stagioni della vita: si coglie la freschezza e la vitalità della primavera, dove fiori vestiti di splendidi colori sbocciano, dove giovani donne spensierate si riuniscono in attesa di un avvenire effervescente e gaio, gli alberi si riempiono di foglie verdi e sembra quasi di sentire piacevoli profumi che si diffondono nell’aria. Grazie a tinte vivaci e pennellate leggere riesce a trasmettere l’energia estiva, connotata da cieli azzurri senza nuvole, arricchita a volte dalla presenza dell’elegante candore di figure di altri tempi. Il paesaggio si tinge di tonalità calde nella malinconia dell’autunno attraverso colori ocra, marroni e arancioni; gli alberi allora emanano una sorta di nostalgia, frutti dai cromatismi caldi e morbidi diventano delizie consolanti, e la maturità concilia la riflessione umana. Paesaggi innevati dalle tonalità più fredde evocano il quieto incanto tipico di questa stagione, dove castelli antichi e donne aggraziate completano i paesaggi.
Il mulino di Strassoldo – olio 50×40 – 2023L’albero di Giuda – olio 40×50 – 2022Nebbia – olio 40×50 – 2021Santa Caterina del Sasso – olio 50×40 – 2022
Annamaria trova ispirazione ovunque: nei tramonti sul mare, nei volti delle persone, nei territori che ama, in memorie ataviche che lei percepisce con rara sensibilità. Un’esposizione di colori e sfumature che diventa un affascinante racconto personale di chi ha sempre trovato conforto in una natura amorevole che è sempre intorno, fuori e dentro ognuno di noi. A partire dal 2017 la sua attività espositiva è divenuta più intensa. Si segnalano a riguardo sei mostre personali, di cui tre presso la Galleria Rettori Tribbio di Trieste, e la partecipazione a trentasei collettive in ambito regionale, in particolare, a Trieste, Muggia, Monfalcone, Grado, e poi a Roma, Venezia e Padova. Armonia e mondo naturale sono ugualmente fonte di capacità creativa per Giampiero Dell’Agata, che espone alcuni lavori artistici finemente realizzati con materiali di recupero, in un’ottica di poetica sostenibilità ambientale. Un modo per preservare il ricordo e l’anima di alberi, sassi, pigne, ma anche cordami, rottami e oggetti la cui sorte, da un punto di vista consumistico, imporrebbe una degradante eliminazione non sempre salubre. Realizzazioni pervase da un grande rispetto per la natura in generale e per il mare in particolare, verso il quale Dell’Agata nutre da sempre una profonda passione.
Gabriella Dipietro
Dell’Agata – PianetiDell’Agata – Lampada
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