La magia dei vetri e delle trasparenze
di MARIANNA ACCERBONI
INAUGURAZIONE DOMENICA 5 DICEMBRE ALLE ORE 11
Una sezione della mostra è dedicata alle nature morte di vetri e di fiori, un’altra al paesaggio d’acqua, in prevalenza ispirati alle vedute lagunari e di Venezia, che l’artista dipinge spesso a memoria, usando, a volte, soltanto le dita. E cogliendone con tratto magistrale le trasparenze e, come nei ritratti, la luce. Il magico scintillare di quest’ultima attraverso l’acqua della laguna e quella racchiusa entro eleganti forme di cristallo rappresenta infatti da alcuni anni la nuova maniera di Nora Carella. Che, come ogni vero artista, è capace di rinnovare il proprio linguaggio e, in questo caso, di reinterpretare attraverso un segno luministico anche i colori e i temi di un raffinato quotidiano. L’artista sa racchiudere nel suo pennello, in modo del tutto personale, la grazia e il lirico sentire di De Pisis e il silenzio della pittura morandiana, arricchendo per altro spesso tali parametri di una veemenza fauve, che fa da contrappunto, come in un diagramma musicale, a momenti di delicato lirismo. Attraverso un lessico del tutto contemporaneo la Carella ripropone quella valenza luministica che, nel corso dei secoli, è stata l’arma vincente della grande pittura italiana ed europea, dimostrandosi una delle poche artiste capaci di imprimere nelle proprie opere un segno di luce, che è stata elemento fondamentale nella pittura di ogni tempo.
Basti ricordare le adamantine trasparenze di Vermeer, iperrealista ante litteram e artista molto amato dall’autrice; nonché i virtuosismi luministici della Scuola veneta e la pittura en plein air degli impressionisti, che in tal modo coglievano dal vivo gli aspetti più magici e intensi del paesaggio. Per arrivare alle avanguardie del primo Novecento, da Picasso a Braque, all’Orfismo di Robert Delaunay, i quali, dalla frantumazione delle forme e dei volumi, facevano scaturire la valenza della luce e del colore.
Mediante il sogno dei vetri e dei fiori e le trasparenti vedute della laguna veneta, la Carella si palesa dunque come una tra le poche artiste capaci di trasfigurare l’oggetto e il tema dei suoi quadri in un pensiero di luce, offrendoci in tal modo un orizzonte pittorico di valenza speciale, intriso di poesia e di grande qualità.
BIOGRAFIA Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, attiva a Roma e a Trieste, Nora Carella è nota in Italia e all’estero per i luminosi ritratti di gusto postimpressionista in cui ha effigiato insigni personaggi del mondo artistico e culturale, della politica e della diplomazia, tra cui Farah Diba, l’ex presidente americano Jimmy Carter, Giulio Andreotti, vari sindaci di Trieste e presidenti del Lloyd Triestino.
E l’abilità nel ritrarre i personaggi, penetrandone a fondo la personalità attraverso la magia dello sguardo, ha portato l’artista a una notorietà che ha superato i confini italiani.
Ha esposto con successo in tutto il mondo, da Madrid a New York, a Casablanca. Molti dei suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche quali l’Accademia Burckhardt, le Ambasciate di Persia e di Bulgaria a Roma, la Pinacoteca di Montecassino e, a Trieste, presso il Palazzo della Prefettura, il Lloyd Triestino, il Municipio, il Museo Revoltella, la Biblioteca Statale, il Palazzo Gopcevich e l’Archivio di Stato.
Recentemente ha esposto a Roma nelle sale di Castel Sant’Angelo e a Milano alla Galleria Ars Italica, presentata dal noto critico Rossana Bossaglia, che ha definito con entusiasmo la sua pittura personalissima. A Milano inoltre sue opere si trovano presso la Galleria No Vacancy.