Silvia Osojnik / 28 gennaio -10 febbraio

INAUGURAZIONE SABATO 28 GENNAIO ORE 18.00

10 Il castello 60x80

Il castello

Non lo so… O forse sì
“Anche se tu non hai piedi, scegli di viaggiare in te stesso
Come miniera di rubini sii aperto all’influsso dei raggi del sole”
(Rumi)

In paesaggi fantastici e surreali, fuori dal tempo e dallo spazio, costellati di infinite spirali e labirinti si muovono cavalieri che cercano di raggiungere la loro meta.
Ma nei labirinti è facile perdersi e le spirali non sono, per loro stessa natura, mai complete: iniziano all’infinito e si estendono all’infinito.
Forse il cavaliere non troverà mai la sua strada e non arriverà mai a conoscere quello che sta cercand… o forse si.
O. Giodaremi

11 Il cavaliere 80x80

Il cavaliere

8 La città nascosta COP 80x80

La città nascosta

Silvia Osojnik è nata a Trieste dove si è laureata in biologia. Autodidatta, espone dagli anni Ottanta ed ha al suo attivo numerose collettive e personali in Italia e all’estero.
La sua è una pittura impegnata a fissare sulla tela sensazioni, emozioni ed intuizioni intellettuali che nascono da una grande passione per l’arte medioevale ed orientale.

5 Labirinti 70x70

Labirinti

4 Spirali dorate 60x60

Spirali dorate

 

Silvia Osojnik / 6 – 19 aprile

Il mondo dentro
INAUGURAZIONE SABATO 6 APRILE ALLE ORE 18

Silvia Osojnik continua il suo viaggio in una pittura impegnata a fissare sulla tela sensazioni, emozioni ed intuizioni intellettuali in una atmosfera magica e surreale, al di fuori del tempo e dello spazio.
Da una grande passione per l’arte medioevale e orientale, l’artista, dipingendo rigorosamente ad olio e facendo uso di abili velature, compone un mondo onirico e simbolico nel quale si muovono acrobati e giocolieri i cui volti appena accennati nella fisionomia e nel biancore del trucco assumono, paradossalmente, infinite possibilità espressive. È il mondo fatato del teatro, immagine del mondo ,rappresentazione della manifestazione di cui esprime il più perfettamente possibile il carattere illusorio; gli attori, non a caso maschere, saltimbanchi, ai quali in passato venne attribuito un ruolo misterioso,  rappresentano la realtà ultima che si manifesta in molteplici modi. Sotto la maschera, sotto le apparenze, l’attore resta lo stesso, come la realtà ultima non viene contaminata dalle sue manifestazioni.


“… un linguaggio espresso attraverso quelle vibrazioni intense ed evanescenti di luce e di colore, quelle atmosfere incantate e apparentemente cupe, che caratterizzano ancora oggi l’arte del nord-est europeo, dall’architettura dei castelli della Baviera all’arte croata contemporanea, alle dense atmosfere magiare, che sembrano materializzare l’evocazione di un sogno mediante un linguaggio composito ma nel contempo elementare e attraverso le quali la Osojnik sa rendere visibile l’invisibile”. 
Marianna Accerboni

SILVIA OSOJNIK Nata a Trieste, è laureata in biologia. Espone dalla fine degli anni ‘80, partecipando a numerose collettive in Italia e all’estero e vincendo concorsi nazionali di pittura. Le sue mostre personali più importanti sono state realizzate a Grado, Firenze, Trieste e Graz.

Silvia Osojnik / 25 settembre – 8 ottobre 2010


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La soglia del tempo
di MARIANNA ACCERBONI

INAUGURAZIONE SABATO 25 SETTEMBRE ALLE ORE 18

Quante esistenze ha vissuto un artista o un poeta, per raccontare – apparentemente senza motivo e senza sollecitazioni contingenti – vite e atmosfere passate, che odorano di tavole di palcoscenico e di fondali marini, in cui rimarranno per sempre adagiati barche e velieri? È il caso di Silvia Osojnik, pittrice triestina di talento, dalle lontane origini croate e ungheresi, autrice di una pittura avvincente e colta, che magistralmente, nonostante la matrice totalmente autodidatta, sa evocare atmosfere svincolate dal tempo e collocarle nella cornice del sogno.
Appassionata di cultura araba, della metafisica orientale e cristiana, dell’arte gotica e medievale, della pittura di De Chirico, l’artista, dipingendo rigorosamente a olio e facendo uso di abili e istintive velature, compone un mondo morbidamente onirico e simbolico, in cui, nel corso del tempo, alla polvere del circo e del teatro, alla finezza e al ritmo delle composizioni di Pietro Longhi, all’evasiva intensità del gesto di Francis Bacon e al silenzio adagiato del fondo del mare, da cui trae spunto per le sue “visioni”, si va un po’ alla volta sostituendo un’architettura surreale, che si fonda su moduli semplici e allusivi, intrecciata a presenze umane: una pittura abile e sottilmente avvincente, naturalmente ricercata e raffinata, legata ai sofismi d’Oriente, ma nel contempo anche alla cultura del passato remoto d’Europa. Un linguaggio espresso attraverso quelle vibrazioni intense ed evanescenti di luce e di colore, quelle atmosfere incantate e apparentemente cupe, che caratterizzano ancora oggi l’arte del nord est europeo, dall’architettura dei castelli della Baviera all’arte croata contemporanea, alle dense atmosfere magiare, che sembrano materializzare l’evocazione di un sogno mediante un linguaggio composito ma nel contempo elementare e attraverso le quali la Osojnik sa rendere visibile l’invisibile.

BIOGRAFIA Silvia Osojnik, nata a Trieste, è laureata in biologia. Autodidatta, espone dalla fine degli anni 80. In questi anni ha partecipato a numerose collettive in Italia e all’estero: le sue mostre personali più importanti sono state realizzate a Grado, Firenze, Trieste e Graz.