XIV Mostra dei pittori della scuola di Livio Možina
Arte senza tempo Interpretazioni seduttive di paesaggi straordinari, ritratti, visioni scenografiche, a tratti mistiche, e tanto altro. Rappresentazioni create nella convinzione che l’Arte, come l’esistenza, debba essere vissuta pienamente e in armonia. Le opere esposte in questa collettiva, sono frutto di quanto realizzato con passione nel corso di questi anni da pittori che si sono formati artisticamente sotto la guida affabile e operosa del Maestro iperrealista Livio Možina. Un momento importante per ogni artista che diventa personale viaggio simbolico tra il passato, che ha visto nascere nelle “botteghe” d’Arte opere tra le più importanti del nostro Rinascimento, e il presente, tra tradizione e contemporaneità. Per il visitatore, guardare il mondo attraverso la loro peculiare visione, porta a riscoprire la vita in maniera completa, con sguardo attento e creativo, che predispone naturalmente l’anima a cogliere l’unicità eccezionale anche nelle cose più comuni. Non solo una mostra collettiva, quindi, ma un viaggio nell’Arte e nella bellezza, durante il quale abbandonare ogni pensiero e lasciarsi trasportare dalle emozioni, in una dimensione senza spazio e senza tempo. Gabriella Dipietro
XV Mostra dei pittori della scuola di Livio Možina
La sorgente del colore
A volte, in un cielo totalmente bigio di nuvole cariche di pioggia, si apre all’improvviso uno spiraglio e si riesce a scorgere una tonalità pura e intensa di celeste percorsa da riflessi di luce quasi accecanti. Sono attimi di bellezza e speranza. Per anni, in un panorama artistico/culturale statico, la Scuola di Livio Možina è stata sorgente vivifica per tante persone: fonte limpida in grado di offrire un sano sostegno a pittori emergenti e anche già affermati, giovani e meno giovani. Il livello di questa nuova esposizione di artisti che gravitano e hanno gravitato intorno a questo Maestro d’altri tempi lo dimostra ampiamente. Il progetto portato avanti da Livio Možina in anni di attività formativa è importante: fare percepire la realtà nella sua essenza, lavorando sui colori e su una consolidata tecnica, all’insegna dei valori tradizionali dell’arte. Le opere esposte spaziano dal figurativo all’astratto, secondo visioni e modi che caratterizzano le individualità di ciascuno: unicità nella ricchezza d’idee, di linguaggi, di visioni; peculiarità e diversità che sono sinonimo di libera espressione, solidarietà e uguaglianza, qualità che fanno degli uomini… degli esseri umani. Da un lato, dunque, troviamo mondi colorati, squillanti e quasi fiabeschi, dall’altro cromatismi che si dispongono sulla tela come note in una bilanciata partitura musicale, quella che dirige come un Direttore d’orchestra Možina. Quanti sono gli spazi a Trieste, ma anche nell’intera regione, che possono permettersi di lanciare progetti simili? Occorre andare a cercare forse in spazi che operano sul mercato nazionale, e magari oltre. Stiamo parlando di un laboratorio sorprendente e stimolante, di uno spazio dalle ottime potenzialità, che ha sempre meritato, e merita al suo quindicesimo anno, d’esser sostenuto e valorizzato. Gabriella Dipietro
Dedicarsi alla storia dell’arte è affascinante: ti mette in contatto con lo spirito dell’artista, con la sua stessa storia che è specchio della storia di tutta l’umanità. Prendete Marc Chagall, ad esempio, una vita complessa, fatta di luci e ombre, di momenti di gioia sconfinata, alternati a momenti di immenso dolore. Eppure, nelle sue opere, i colori sono vivaci, i soggetti fantastici, onirici, un’originalità che lascia trapelare tutto il suo essere “eterno fanciullo”. Chagall continua a stupire, portandoci alla scoperta del mondo con l’animo di un bambino e lo fa con uno strumento essenziale: il colore. Il colore, attraverso l’equilibrio cromatico luce-ombra, diventa la chiave di lettura delle sue fantasie, diventando un sistema di rappresentazione, di comunicazione, di interpretazione.
Un talento innato, certo, spinto da una forza interiore che si trasforma in bisogno di fare, in energia creativa. Chagall non si è affidato solo al puro talento però, ha fatto un percorso formativo artistico di tutto rispetto, perché per fare… bisogna saper fare, sapere costruire per costruirsi.
C’è necessità, anche ai giorni nostri, di buone Scuole, di buoni Maestri, capaci di guidare con rispetto e umiltà nel viaggio dal bianco, puro spirito, al rosso acceso della passione o cupo del dolore, al verde del presente, al blu delle nostre più intime emozioni. E l’Atelier Možina, dopo 13 anni di intensa e fruttuosa attività, può essere tranquillamente considerato una sorta di novella Accademia d’Arte di Trieste, dove giovani e meno giovani dipingono l’uno accanto all’altro, sotto la supervisione dell’indiscusso artista Livio Možina, che accompagna questo gruppo eterogeneo nell’acquisizione della tecnica necessaria per potersi abbandonare liberamente all’ispirazione e concretizzare sensazioni e sentimenti.
Il suo desiderio più grande? Quello di trasmettere il suo stesso amore per il mestiere più bello del mondo. Gabriella Dipietro
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