Dilva Musizza / 13-27 dicembre

INAUGURAZIONE SABATO 13 DICEMBRE ALLE ORE 18.
tempesta
Sguardi Esperienze Emozioni
di Martina Vocci

Paesaggi africani e animali esotici, piccole scene di vita quotidiana, case addossate l’una all’altra in paesi istriani e del carso triestino, oggetti e paesaggi marini  accompagnano il percorso artistico di Dilva Musizza nella scoperta dell’espressione pittorica come strumento per fermare la frenesia della vita nel suo incessante scorrere. La tela è per l’artista uno spazio di libertà in cui sperimentare tecniche e abilità e in cui convogliare, insieme a uno sguardo quasi fotografico, anche emozioni e interpretazioni personalissime che arricchiscono intensità e visione dell’artista.
Disegno e pittura, colori e bianchi e neri – ovvero l’onnipresenza e l’assenza totale del colore –  diventano allora parole per esprimere una caratteristica poetica esistenziale, una visione della vita e uno scandaglio per interpretare il mondo con un nuovo sguardo che si compone tanto di pennellate veloci quanto di precise tecniche “a togliere” e in cui il fulcro è, come nel vissuto quotidiano, la curiosità di conoscere attraverso le sensazioni e la capacità di provare e restituire emozioni.  E’ la vita che si dischiude su tela per instaurare una narrazione con lo spettatore a cui l’artista offre la propria eclettica esperienza del quotidiano con passione, gioia e amore.

ombrelle colorate
Dilva Musizza Bizjak è nata a Capodistria ma vive a Trieste, ora sul Carso triestino, fin da quando era piccola. Dopo un’iniziale passione fotografica, la sua esperienza pittorica inizia con la scuola di Livio Možina che segna l’inizio della sua ricerca artistica, e che prosegue anche attraverso la sperimentazione poliedrica ed eclettica di diverse tecniche pittoriche e figurative. Espone le sue opere in numerosi  contesti nazionali e internazionali

Dipietro – Musizza – Naldi – Ravalico – Vivoda 17-30 novembre

Cinque modi di pensare la luce e le forme
di MARIANNA ACCERBONI  
INAUGURAZIONE SABATO 17 NOVEMBRE ALLE ORE 17.30

Una grande freschezza cromatica e un’incisiva luminosità caratterizzano i dipinti a olio delle pittrici Gabriella Dipietro, Dilva Musizza, Bruna Naldi, Valdea Ravalico e Serena Vivoda, che rappresentano cinque modi diversi di pensare la luce e le forme e che, pur avendo sperimentato anche momenti formativi diversi, trovano nell’insegnamento di Livio Mozina, una sorta di eloquente fil rouge.
Gabriella Dipietro sa oscillare da una rappresentazione quotidiana del reale – esplicitata per esempio attraverso la visualizzazione di taglio prettamente narrativo di un angolo di Venezia – a un coinvolgente simbolismo espresso attraverso un enigmatico nudo femminile che “si specchia” idealmente in modo simmetrico nel suo doppio, immerso nella notte oscura e velato di eleganti trasparenze.
Dilva Musizza dimostra un notevole e originale estro creativo d’inclinazione squisitamente espressionista. Avvalendosi di quest’ultimo, interpreta e intreccia stati d’animo e paesaggi, sottolineandoli con una valenza cromatica vivace e brillante, d’ispirazione quasi fauve e dall’equilibrata ma intensa carica emozionale, e con un agile gesto pittorico, connotato da grande immediatezza e spontaneità.
Di forte fascino e bellezza sono le composizioni di Bruna Naldi, sostenute da abilità tecnica e amore per il particolare: con schietta ed elegante aderenza al soggetto, l’artista interpreta sul piano pittorico la ricchezza della natura, facendo scaturire dal suo gesto un armonico linguaggio quasi iperrealista, che esalta con timbro equilibrato il significato del tema.
Valdea Ravalico dimostra con queste opere recenti una raggiunta maturità del gesto pittorico e della propria capacità creativa: l’artista si esprime infatti secondo un linguaggio d’ispirazione postimpressionista, denso di sensibilità cromatica e di forza vitale, palesando una grande libertà compositiva, supportata da un’esperienza tecnica sempre più affinata.
Serena Vivoda esprime con grande agilità e sensibilità per la bellezza, la propria interpretazione della natura, che sfuma in toni narrativi e tradizionali, riuscendo a far scaturire la luce da accostamenti cromatici essenziali. In particolare in certe opere, come per esempio il candido tralcio di fiori con farfalle, la composizione pittorica è sottolineata da una delicata e positiva vena poetica.
 

Gabriella Dipietro – Nata a Gorizia nel 1965, vive e opera a Trieste. Laureata in Scienze Politiche, ha conseguito un Master in analisi e gestione della comunicazione. Ha iniziato a dipingere giovanissima sotto la guida affettuosa del pittore acquarellista Lido Dambrosi. Alternativamente e per brevi periodi è stata allieva dei pittori Claudio Cosmini, Guido Porro e Paolo Cervi Kervischer. Negli ultimi anni si è appassionata alla pittura iperrealista seguendo alla Galleria d’Arte Rettori Tribbio di Trieste, la Scuola del pittore e amico Livio Možina, vitale simposio e luogo d’incontro per scambiare idee, interessi e passioni comuni.
Dilva Musizza – Dopo un’iniziale esperienza fotografica, si avvicina alla pittura grazie alla frequentazione dell’Atelier di Livio Možina, dove con gusto impressionista inizia a trasporre sulla tela i ricordi dei suoi viaggi in Africa. Il suo stile personale si manifesta più tardi con l’adesione al lessico espressionista, esplicitato attraverso veloci colpi di colore e soggetti ispirati alla realtà che ci circonda. Attualmente l’artista prosegue la propria ricerca, tesa a interpretare attraverso l’arte visiva stati d’animo ed emozioni.
Bruna Naldi – Dal 2002 al 2007 ha frequentato i corsi di Hauser presso l’Università della Terza Età e quelli di acrilico, tempera e disegno sotto la guida degli insegnanti Rozman, Girolomini e Barbo. Dal 2007 al 2010 ha seguito i corsi di olio su tela e seta di Luciana Tiepolo. Da quattro anni frequenta i corsi di pittura tenuti da Livio Možina e partecipa alle mostre collettive dell’Atelier alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste.
Valdea Maniago Ravalico – Ha studiato con i maestri Mario Rigoni, Walter Falzari e Ottavio Bomben e ha frequentato la Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella e quella di nudo di Paolo Cervi Kervischer. Attualmente segue i corsi di pittura dell’Atelier di Livio Možina. Dai primi anni ’90 espone in rassegne collettive a Trieste e in altre città italiane. Ha al suo attivo cinque mostre personali.
Serena Vivoda – Nata a Trieste, dove risiede, ha coltivato negli anni l’amore per l’arte, sperimentando diverse tecniche figurative e la pittura su vetro (ispirate a Gustav Klimt, maestro della Secessione Viennese, e al Liberty) e dipingendo tessuti e porcellana. Dal 2009 frequenta l’Atelier del maestro Livio Možina, dove ha rinnovato l’ispirazione artistica, avvicinandosi alla pittura a olio e realizzando il sogno di dipingere quadri raffiguranti la natura e ciò che la circonda: rappresentazioni in cui la realtà è fedelmente interpretata attraverso la cura dei dettagli e la sensibilità per il dato luministico. Nel 2010, 2011, 2012 ha partecipato alle mostre dell’Atelier Možina allestite alla Galleria Rettori Tribbio.