Roberto Budicin / 20 febbraio – 4 marzo

INAUGURAZIONE SABATO 20 FEBBRAIO ALLE ORE 18

sullaspiaggiarid

Passeggiata sulla spiaggia

Roberto Budicin – Opere scelte 2015 – 2016 di Marianna Accerboni

La neve diventa sempre più soffice nei paesaggi quasi incantati che il giovane artista triestino Roberto Budicin ha dipinto tra il 2015 e il 2016 per questa mostra, che ne rivela ancora una volta la sensibilità e il tenace lavoro alla scoperta di nuove mete. Come sempre la sua pittura prende avvio da un bagaglio tecnico-culturale non comune: essendo figlio d’arte ha ricevuto dal padre Sergio, valente autore di quadri di tema animalista, preziose nozioni, poi ulteriormente affinate nell’assidua frequentazione dell’atelier di Walter Falzari, maestro friulano, alla cui scuola si sono formati molti dei migliori talenti artistici di Trieste e non solo. Animo delicato, ma temperamento scrupoloso e attento, Budicin ha colto subito l’importanza, per un artista, della perizia e della competenza tecnica, proseguendo quindi da solo, con grande impegno e quasi con accanimento, una sperimentazione su pigmenti, solventi, colle, lacche, vernici finali, miscelati con altri ingredienti da lui scoperti e prescelti, la quale gli consente oggi di raccontare il suo mondo, composto di luce, natura e sguardi sereni, attraverso una tecnica tradizionale, che tuttavia si avvale di alcuni segreti tali da consentirgli un gesto veloce ed efficace. Una “libertà di parola”, che è soltanto agli inizi perché sicuramente in futuro Budicin ci saprà offrire ulteriori spunti di riflessione.
Finora – e così in questa rassegna – il percorso è orientato verso un’armonica interpretazione del reale, in cui l’equilibrio delle parti e il contrappunto che le raccorda ci rammenta anche la sua grande passione per la musica, che lo vede interpretare con successo brani antichi, ma dal ritmo incalzante. Un po’ come accade nella sua squisita pittura di taglio espressionista, che attinge al passato, ora alla velocità del presente.

dalsentierodimontagnarid

Dal sentiero di montagna


Roberto Budicin
nasce a Trieste nel 1980. Grazie all’influenza del padre, Sergio Budicin, pittore e illustratore affermato, coltiva fin da bambino la passione per il disegno. Gli stimoli e le critiche lo spingono a continuare finché, a sedici anni, comincia a frequentare l’atelier del pittore accademico Walter Falzari, dove studia i soggetti dal vero e si esercita nel ritratto; nel contempo approfondisce la prospettiva, la figura nelle tre dimensioni, la teoria dei colori e la composizione.Durante gli anni universitari partecipa, assieme al padre, a Udine, Tarvisio e Pordenone, ad alcune esposizioni collettive incentrate sull’arte naturalistica. Nel 2006 espone a Trieste al Palazzo della Borsa disegni e tempere raffiguranti creature immaginarie e fantastiche, ispirate ai bestiari medievali. Nel 2007, conclusi gli studi universitari, decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura e intraprende un lungo cammino di sperimentazione di materiali e tecniche, guardando a maestri dell’ottocento quali J. Sargent, C. M. Russell, J. Sorolla, A. Zorn, J. Waterhouse e del seicento come Rembrandt e Velasquez. Ha esposto ripetutamente, tra l’altro, alla Galleria Tribbio di Trieste e alla Melori & Rosenberg Art Gallery di Venezia. Sue opere si trovano in permanenza alla National Wildlife Gallery di Fort Myers (Florida).

neverid

Ghiaccio sul Carso

 

 

Roberto Budicin / 5 – 18 aprile

INAUGURAZIONE SABATO 5 APRILE ALLE ORE 18

Vendemmia COP

Roberto Budicin – Vendemmia (olio su tela, 30×20 cm)

Orizzonti di luce: il percorso in salita di Roberto Budicin di Marianna Accerboni

In un periodo di crisi economica e dei valori come quello attuale, balza all’occhio e consola chi con coraggio persegue tenacemente la difficile via professionale dell’arte. Tra questi, il giovane pittore triestino Roberto Budicin rappresenta un singolare e apprezzatissimo intreccio tra attitudine all’arte visiva e alla musica, che pratica entrambe con passione.
Iniziato alla pittura dal padre Sergio, pittore animalista e illustratore molto conosciuto all’estero e soprattutto in Germania, col quale per altro tiene una nota scuola di disegno e pittura, il giovane Budicin ha seguito nella sua formazione un cursus honorum classico, attraverso gli insegnamenti del maestro Walter Falzari e studiando i grandi dell’ottocento e dei secoli precedenti. In tal modo ha acquisito una padronanza e una finezza tecnica non consuete che, assieme all’esercizio diuturno della pratica pittorica e a un innato ed equilibrato senso poetico, hanno consentito una continua, costante e rapida evoluzione
del suo linguaggio.
A distanza di non molto tempo dagli ultimi eventi espositivi che lo hanno visto protagonista in diverse città italiane, l’artista ci propone ora una rassegna composta per lo più da opere recentissime, realizzate soprattutto tra il 2013 e il 2014 e per la maggior parte inedite.
Vi si ravvisa un ulteriore livello di maturità espressiva e compositiva, in cui il tratto pittorico si è fatto ancor più libero e leggero, sciolto e immediato, e tra le velature lascia trasparire lievi raggi di luce, come se le foglie fossero mosse dal vento sul nostro Carso, morbido e assolato. Continua a leggere

Roberto Budicin / 11-24 febbraio 2012



Paesaggio e poesia
di MARIANNA ACCERBONI

INAUGURAZIONE SABATO 11 FEBBRAIO ALLE ORE 18

Talento precoce e figlio d’arte, Roberto Budicin affronta il tema della natura con una dolcezza che si potrebbe definire quasi insolita per un giovane degli anni Duemila. Con molta professionalità e naturale istinto compositivo il pennello scivola con forza sulla tela, “costruendo” con abilità momenti di luminosa, equilibrata bellezza, che sanno cogliere in modo aderente la realtà, intridendola tuttavia di un lieve senso lirico, che solo la sensibilità di un pittore-poeta sa cogliere e trasfondere con semplicità al fruitore.
Dipingere il silenzio, la luce, la neve non è da tutti e Budicin ci riesce con un’elegante naturalezza sostenuta da un approfondito studio delle tecniche e molta dedizione all’esercizio pittorico. In tale ambito sperimentale, il giovane artista ripropone per esempio, tra i vari “segreti” tecnici, un raffinato virtuosismo usato da Tiziano, che consiste nello stendere delle pennellate a secco su un fondo a trama forte, cosicchè da lontano l’effetto raggiunto è quello di una morbida vibrazione cromatica.
Attraverso un accurato lavoro nascono in tal modo gli acquerelli, gli oli e le tecniche miste presenti in questa mostra che, oltre al tema del paesaggio silente, scevro di presenze umane, affronta pure quello mitologico, spesso idealmente connesso alla grande passione di Budicin per la musica. Il pittore adora infatti Vivaldi, la musica classica e quella contemporanea – in particolare i gruppi d’avanguardia degli anni ’70 – ha studiato chitarra e suonato in complessi rock; ora invece si esibisce in gruppi che suonano musica irlandese. Lui l’apprezza in special modo per i rimandi antichi che vi echeggiano, così come accade nella mitologia, e per la molteplicità di strumenti, ritmi e modi di cantare che essa offre: una ricerca condotta da un artista profondo e delicato, tra le note, così come tra i colori.
Roberto Budicin nasce a Trieste il 29 Agosto 1980. Grazie all’influenza del padre, Sergio Budicin, pittore e illustratore affermato, coltiva fin da bambino la passione per il disegno.
Gli stimoli e le critiche lo spingono a continuare finché, a sedici anni, comincia a frequentare l’atelier del pittore accademico Walter Falzari. Qui ha occasione di studiare i soggetti dal vero ed esercitarsi con il ritratto.
Grazie alla lettura di libri e manuali come Creative Illustration (A.Loomis) approfondisce materie come la prospettiva, la figura nelle tre dimensioni, la teoria dei colori e la composizione.
Durante gli anni dell’Università partecipa, insieme al padre, ad alcune esposizioni collettive incentrate sull’arte naturalistica a Udine, Tarvisio e Pordenone.
Nel 2006 espone presso il Palazzo della Borsa a Trieste, disegni e tempere su creature immaginarie e fantastiche traendo spunto dai bestiari medievali.
Terminati gli studi universitari, nel 2007, decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura e intraprende un lungo cammino di sperimentazione di materiali e tecniche, tenendo come esempio pittori dell’ottocento come J.Sargent, C.M.Russell, J.Sorolla, A.Zorn, J.Waterhouse e del seicento come Rembrandt e Velasquez.