Roberto Budicin / 11-24 febbraio 2012



Paesaggio e poesia
di MARIANNA ACCERBONI

INAUGURAZIONE SABATO 11 FEBBRAIO ALLE ORE 18

Talento precoce e figlio d’arte, Roberto Budicin affronta il tema della natura con una dolcezza che si potrebbe definire quasi insolita per un giovane degli anni Duemila. Con molta professionalità e naturale istinto compositivo il pennello scivola con forza sulla tela, “costruendo” con abilità momenti di luminosa, equilibrata bellezza, che sanno cogliere in modo aderente la realtà, intridendola tuttavia di un lieve senso lirico, che solo la sensibilità di un pittore-poeta sa cogliere e trasfondere con semplicità al fruitore.
Dipingere il silenzio, la luce, la neve non è da tutti e Budicin ci riesce con un’elegante naturalezza sostenuta da un approfondito studio delle tecniche e molta dedizione all’esercizio pittorico. In tale ambito sperimentale, il giovane artista ripropone per esempio, tra i vari “segreti” tecnici, un raffinato virtuosismo usato da Tiziano, che consiste nello stendere delle pennellate a secco su un fondo a trama forte, cosicchè da lontano l’effetto raggiunto è quello di una morbida vibrazione cromatica.
Attraverso un accurato lavoro nascono in tal modo gli acquerelli, gli oli e le tecniche miste presenti in questa mostra che, oltre al tema del paesaggio silente, scevro di presenze umane, affronta pure quello mitologico, spesso idealmente connesso alla grande passione di Budicin per la musica. Il pittore adora infatti Vivaldi, la musica classica e quella contemporanea – in particolare i gruppi d’avanguardia degli anni ’70 – ha studiato chitarra e suonato in complessi rock; ora invece si esibisce in gruppi che suonano musica irlandese. Lui l’apprezza in special modo per i rimandi antichi che vi echeggiano, così come accade nella mitologia, e per la molteplicità di strumenti, ritmi e modi di cantare che essa offre: una ricerca condotta da un artista profondo e delicato, tra le note, così come tra i colori.
Roberto Budicin nasce a Trieste il 29 Agosto 1980. Grazie all’influenza del padre, Sergio Budicin, pittore e illustratore affermato, coltiva fin da bambino la passione per il disegno.
Gli stimoli e le critiche lo spingono a continuare finché, a sedici anni, comincia a frequentare l’atelier del pittore accademico Walter Falzari. Qui ha occasione di studiare i soggetti dal vero ed esercitarsi con il ritratto.
Grazie alla lettura di libri e manuali come Creative Illustration (A.Loomis) approfondisce materie come la prospettiva, la figura nelle tre dimensioni, la teoria dei colori e la composizione.
Durante gli anni dell’Università partecipa, insieme al padre, ad alcune esposizioni collettive incentrate sull’arte naturalistica a Udine, Tarvisio e Pordenone.
Nel 2006 espone presso il Palazzo della Borsa a Trieste, disegni e tempere su creature immaginarie e fantastiche traendo spunto dai bestiari medievali.
Terminati gli studi universitari, nel 2007, decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura e intraprende un lungo cammino di sperimentazione di materiali e tecniche, tenendo come esempio pittori dell’ottocento come J.Sargent, C.M.Russell, J.Sorolla, A.Zorn, J.Waterhouse e del seicento come Rembrandt e Velasquez.

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