Livio Rosignano /
23 settembre – 6 ottobre

INAUGURAZIONE SABATO 23 SETTEMBRE ALE ORE 18.00

17 L'albero nella Bora 2000 80x60

L’albero nella Bora

LA POETICA DI LIVIO ROSIGNANO
Livio Rosignano è, tra gli artisti triestini maturati nel dopoguerra, una personalità singolare: le sue vie non sono le strade maestre delle correnti dominanti o di moda: e la sua vocazione realistica, il suo profondo impegno morale sono in un certo senso agli antipodi rispetto agli orientamenti che tengono il campo. E tuttavia Rosignano non ha niente in comune con i paesisti di gusto tradizionalmente illustrativo, che si fanno ad esperienze ormai scontate; e anche le sue simpatie postimpressionistiche sono ben lontane dal significare incondizionata adesione. Se il neorealismo non fosse ormai l’etichetta specifica di un gruppo (che d’altronde sembra aver esaurito la propria carica iniziale nelle esperienze di un decennio) si sarebbe tentati di definirlo neorealista. Poiché si tratta bensì di realismo, ma secondo una visione consona allo spirito del nostro tempo, che nella produzione artistica ricerca principalmente l’espressione di un’esperienza personale.
Rosignano non dipinge ciò che vede ma ”vive” ciò che dipinge: i suoi temi (inquadrature urbane e suburbane, scali ferroviari, paesaggi carsici, ritratti) sono profondamente sentiti, veramente ”fatti propri”, intesi non come qualche cosa di esterno, ma inerenti alla propria globale esperienza umana. Perciò Rosignano si può dire seriamente ciò che di altri si dice solo per translato o per compiacenza: che la pittura riflette lo stato d’animo e che la medesima condotta ”tecnica” corrisponde alle più intime disposizioni. …
La sua pittura odierna non è ”facile” come pare: la ”credibilità” del suo realismo non deriva da una più fedele desunzione dai modelli, né da polivalenti ricette di mestiere. E basterà por mente a questo fatto: che Rosignano non dipinge sul posto e non inventa i suoi paesaggi. Li dipinge ”a memoria”, di getto, ma dopo aver lungamente e ripetutamente studiato sul posto il ”motivo” che ha colpito primamente la sua fantasia: un’immagine sinteticamente espressiva, una rappresentazione della commozione iniziale dopo che le ragioni di tale commozione sono state analiticamente studiate. …
Decio Gioseffi

15 Composizione 80 x 60 anno 1979 tela archivio 0095

Composizione

DCF 1.0

Automobile

10 una domenica a trieste 100 x 70 anno 2009 tela archivio 0606

Una domenica a Trieste

8 piccolo paesaggio 30 x 40 anno 2012 t5ela archivio 0878

Piccolo paesaggio

Sono trascorsi molti anni dalla pittura di Veruda, poi è venuto Levier, oggi c’è Rosignano, la ruvidezza di allora è diventata finezza di Rosignano, eccezionale tensione delle vaste superfici lattiginose o, più frequentemente tenebrose nelle quali crescono, lungo ben collocate linee di frattura e zone di concentrazione energetica, le preziosità materiche dei grumi di colore, le sovrapposte striature vibrate come colpi di sferza. La lezione dell’informale in possibilità di rovesciare la sintassi tecnica, per cui il denso ed opaco è in primo piano e le venature sono sullo sfondo, compenetrandosi nell’unità della tessitura pittorica che esclude da sé ogni altra realtà, ha alimentato dal di dentro, dal di sotto, l’operare di Rosignano, ne ha raffinato il metodo, ne ha sublimato le conclusioni. Rosignano dipinge soltanto ad olio e usando soltanto il pennello. …
Giulio Montenero

7 paesaggio carsico cm 35 x 45 anno 2012 archivio 0870

Paesaggio carsico

Oggetti sul tavolo

Oggetti sul tavolo

3 gonna al vento 60 x 50 anno 2013 tela archivio 0934

Gonna al vento

La spesa

La spesa

1 in osteria 30 x 40 anno 2010 tela archivio 0661

In osteria

Livio Rosignano / 28 novembre
11 dicembre

INAUGURAZIONE SABATO 28 NOVEMBRE ORE 18

Il mondo di Rosignano
Prolusione critica di Enzo Santese

DCF 1.0

Quadri

Caro Livio
Ti posso solo dire grazie per la tua pittura, per quei caffè e osterie nei quali mi sento di casa anch’io e che sono il nostro Teatro del Mondo, la sballottata ma accogliente arca di
Noè, che forse non ci salverà dal diluvio ma ci permette di amare i
compagni di viaggio, di fare qualche partita di cotecio e bere qualche buona bottiglia. Sarei felice se un giorno si dicesse di un mio libro ciò che Carlo Ulcigrai, in una straordinaria pagina, ha detto del tuo quadro: “una semplice frase senza nulla di angoscioso: un messaggio lasciato là ai piedi del cavalletto, un torno subito indirizzato alla Parca”.
Claudio Magris

osteria olio su carta cm. 50 x 70 anno 1975 archivio 0084

Osteria

DCF 1.0

Autoritratto

Strada di periferia cm. 100 x 70 anno 1970 carta archivio 0143

Strada di periferia

 

Livio Rosignano
20 settembre – 3 ottobre

Livio Rosignano - Bora a S.Giusto, 2014 (cm 30 x 24)

Livio Rosignano – Bora a S.Giusto, 2014 (cm 30 x 24)

INAGURAZIONE SABATO 20 SETTEMBRE ALLE ORE 18.

Livio Rosignano, istriano di origine (Pinguente, 1924) ma sempre vissuto a Trieste, ha iniziato ad esporre nel 1949. Si considera autodidatta anche se, studente nell’“Istituto Nautico”, ha avuto come maestro di disegno il pittore Giovanni Giordani che ne intravide la buona disposizione all’arte e lo incoraggiò a perseverare. Trasse ugualmente profitto dai consigli che gli vennero da colleghi più anziani, come Adolfo Levier e Vittorio Bergagna, con i quali, in vari periodi, ebbe un intenso sodalizio.
Negli anni Cinquanta, sentì che la sua città mancava di “stimoli” e se ne andò quindi a Milano, dove però, pur tornando successivamente e consolidandovi alcune amicizie, come quella dello scultore Umberto Milani, non mise mai “radici”. Quei brevi incontri milanesi gli furono tuttavia d’aiuto: le accensioni cromatiche post-impressionistiche vennero
superate, e in quel periodo giovanile, costituito da affocati ricorsi a un colore espressionistico, egli approdò dopo alcune fasi intermedie, a una pittura più tonale e filtrò una serie di problemi formali. A Trieste, dove aveva frequentato fin dal 1945, sotto la guida di Edgardo Sambo, i corsi di disegno del nudo al Museo Revoltella, importante fu il suo
incontro con Carlo Sbisà che all’Università Popolare insegnava tecnica dell’incisione; Rosignano si innamorò soprattutto dell’acquaforte, tanto che ha ripetutamente operato in questa direzione. Si dedica inoltre all’illustrazione di libri e riviste. Rosignano è anche ritrattista, al quale furono commissionati parecchi ritratti di personalità, a Trieste, Roma e
Milano. Per un breve periodo ha svolto attività di recensore nel periodico locale “La voce dei giovani” e sulla pagina triestina de “Il Gazzettino” di Venezia. Ha partecipato a numerosissime mostre in Italia e all’estero. Dalla Biennale di Milano alla Quadriennale di Roma, dal premio Michetti al Suzzara, dal Marzotto alla mostra del Po alla Triveneta di Padova…
Personali a Milano, Venezia, Genova, Bergamo, Bologna, Forlì. All’Istituto di cultura di Bruxelles, a Bucarest, a Monaco di Baviera e a New York, in Austria e in Jugoslavia. Naturalmente un sacco di mostre a Trieste e nella regione. Antologiche a Gorizia (1971), a Trieste (1978), a Udine (1976 e 1979 e 1998). Al Civico Museo Revoltella di Trieste nel 1995. Nel 2010 a cura della Regione di Trieste una mostra antologica. A Trieste nel 2011
alla Biennale Diffusa del Friuli Venezia Giulia. Nel 2011 a cura del Comune di Muggia alla galleria d’arte Negrisin. Nel 2012 mostra personale alla Galleria Rettori Tribbio. Mostra collettiva del paesaggio alla Lux Art Gallery, Trieste. Nel 2013 mostra personale alla Lux Art Gallery di Trieste.
Nel 2014 mostra antologica alla sala U. Veruda del Comune di Trieste. Ha avuto buoni riconoscimenti ed è stato premiato in varie mostre nazionali. È stato segnalato per il Premio Bolaffi nel 1974. Ha avuto dal Comune di Trieste il Sigillo Trecentesco nel 1994.