Atelier Možina / 27 agosto – 9 settembre

INAUGURAZIONE SABATO 27 AGOSTO ALLE ORE 18

Un fiore con molti petali di Marianna Accerboni

Fiorisce di sempre più numerosi adepti l’Atelier del pittore Livio Možina, che inaugura la collettiva di fine d’anno con settanta allievi, sette di più della mostra del 2015, mentre il corso si arricchisce continuamente di giovani e promettenti leve. In una città tradizionalmente amante della cultura e dell’arte come Trieste, la scuola fondata nel 2009 dall’artista triestino, sta riscuotendo sempre maggiore interesse anche perché sostituisce realtà e accademie d’arte istituzionali che purtroppo latitano sia in città che nella regione Friuli Venezia Giulia.
Il successo della scuola parte dalla tenacia e dalla preparazione “classica” del Maestro, che con grande pazienza e dedizione riesce a coinvolgere i suoi allievi a percorre con sicurezza e in modo quasi corale, ma nello stesso tempo diversificato, la perigliosa strada dell’arte, perché i suoi insegnamenti sono chiari e basilari. Si fondano cioè sull’apprendimento del disegno e delle varie tecniche pittoriche, ma anche sulla libertà di linguaggio, nel senso che, nel corso dell’apprendimento, l’allievo è libero di spaziare sia come tematica che come impostazione stilistica. Quindi ognuno viene sollecitato a trarre da se stesso il meglio, sorretto da una sincera e libera ispirazione.
La copia dal vero e l’attenzione al figurativo sono, in questa scuola, step basilari per raggiungere l’obiettivo dell’apprendimento delle tecniche artistiche, di cui ognuno potrà poi fare libero impiego e da cui librarsi ed essere seguiti anche verso campi dell’immaginifico più alti. E così, chi frequenta questo magico atelier, nel cuore antico della città e in uno storico luogo come la galleria Rettori Tribbio, si entusiasma e, nonostante i molti impegni che costellano il nostro quotidiano, la passione per l’arte, così opportunamente educata, prevale su altre contingenze ed esigenze durante e anche dopo la frequentazione dei corsi, germogliando sempre più ed esprimendosi soprattutto attraverso la tecnica a olio secondo un linguaggio iperrealista, espressionista, Fantasy, neoromantico, surrealista, metafisico… E in linea con le ultime tendenze di una buona parte dell’emisfero artistico internazionale, che vede nelle aste più importanti una costante riaffermazione del lessico figurativo in rapporto al passato.

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Espongono gli allievi:
Arnoldo Roberta, Banda Piergiacomo, Belletti Gabriella, Bellettini Alice, Benedetti Claudia, Bilardo Giosuè, Bon Giulia, Bossi Federico, Bottegaro Michela, Braut Ginevra, Caiulo Fulvio, Cascioli Paola, Cellurale Adelaide, Cencič Tina, Ciacchi Micol, Comuzzo Claudia, Dagostini Noris, Dassi Lara, Depase Giuseppina, Deste Dorina, Di Lullo Franca, Dipietro Gabriella, Frandoli Gabriella, Giorgini Mara, Iurin Claudio, Iustulin Isabella, Kosovel Karin, Kozlovic Rossana, Lupi Eros, Lussetti Patrizia, Maddaloni Linda-Elisa Ricci, Maiola Claudio, Marottoli Ida, Marsich Nada, Marussi Cristina, Michelini Mario, Monaro Rosanna, Musizza Dilva, Naldi Bruna, Persi Margherita, Pertotti Majda, Piccotti Denise, Pichel Loredana, Pitacco Gabriella, Rabbaioli Laura, Rassini Manuela, Razza Giuseppe, Ribolli Sara, Riva Neva, Rizzola Mariateresa, Rossi Ilaria, Rovatti Fulvia, Rowden Yvonne, Saldana Otilia, Salvadori Diana, Salvaneschi Gioiana, Schiavon Renato, Schneider Laura, Schreiber Barbara, Staurini Carlo, Stiglich Bruno, Stor Adriana, Stuper Luca, Stuper Marinella, Trampuz Ornella, Verza Chiara, Zerjal Tatjana, Zinetti Viviana, Zisca Francesca, Zors Serena.

 

 

Atelier Možina / 22 agosto – 4 settembre

INAUGURAZIONE SABATO 22 AGOSTO ALLE ORE 18.
Il cenacolo di Livio Možina
di Marianna Accerboni

Armonia e costanza sono i parametri che sostengono da anni la felice attività dell’Atelier che il pittore Livio Možina tiene negli spazi della Galleria Rettori Tribbio, nel cuore antico della città, insegnando l’arte pittorica ad artisti di tutte le età e provenienti da diversi livelli di apprendimento. Qui il docente, grazie alla sua lunga esperienza e al suo temperamento amabile e umano, riesce a ricreare una sorta di “isola felice”, lontana dal fragore e dallo stress contemporaneo, in cui s’intrecciano passione e qualità, tenacia e divertissement: un’osmosi che trova nell’interesse per l’arte e nella collaborazione reciproca il suo fil rouge, ricreando in un certo senso quell’armonia che fu viva e costante nelle antiche scuole socratiche e platoniche della Grecia classica.
L’importanza attribuita alle regole basiche del disegno, la paziente copia dal vero o da modelli anche fantastici, la consapevolezza che nell’equilibrio dell’autostima e nella costanza dell’esercizio alberghino le basi della conoscenza e del sapere, la disponibilità e la tenacia dello stesso Možina, fanno sì che questa scuola, o meglio questo cenacolo, sia divenuta nel tempo un punto di riferimento per la pittura cittadina e non solo, considerando che né la città né la regione Friuli Venezia Giulia dispongono purtroppo di un’accademia istituzionale di belle arti.
Stimolati dalla serietà e dalla semplice disponibilità dell’insegnante, gli allievi rispondono con altrettanto entusiasmo e dedizione all’arte, riuscendo, spesso all’inizio neofiti totali, a raggiungere risultati insperati, che possono rappresentare per alcuni il punto di partenza di un’evoluzione professionale della difficile arte del dipingere.
Sessantatre sono stati gli artisti partecipanti all’anno accademico 2014 / 2015, che espongono ora le opere realizzate – per lo più a olio – nell’ambito del corso. Iperrealismo, espressionismo, linguaggio Fantasy e neoromantico, palesano approcci diversi all’arte pittorica, in cui costanti sono la capacità di esplicitare e fare buon uso della valenza luministica e l’individualità di ciascun artista, che – cosa rara nelle scuole di pittura – rimane del tutto integra in ciascun allievo. Frequente è poi in molti l’ispirazione onirica e surreale, quasi che attraverso il sogno, sottolineato da un festoso cromatismo, si realizzi la facoltà di evadere dalla mera realtà verso una positiva antitesi di luce e d’ideale bellezza.

Espongono:
Anello Mauro, Antonini Tullio, Arnoldo Roberta, Belle Adriana, Bellettini Alice, Benedetti Claudia, Bilardo Giosuè, Bon Giulia, Bossi Federico, Bottegaro Michela, Braut Ginevra, Caiulo Fulvio, Cencič Tina, Černic Irena, Ciacchi Micol, Colomban Walter, Comuzzo Claudia, Dagostini Noris, Depase Giuseppina, Deste Dorina, Di Gregoli Antonio, Dipietro Gabriella,  Felician Sabrina, Finzi Nadia, Frandoli Gabriella, Furlan Boris, Giorgini Mara, Iurin Claudio, Iustulin Isabella, Kosovel Karin, Lupi Eros, Lussetti Patrizia, Maddaloni Linda (elisa Ricci), Maiola Claudio, Marsich Nada, Martinuzzi Francesco, Marussi Cristina, Musizza Dilva, Naldi Bruna, Obidič Marija, Pertotti Majda, Piccotti Denise, Pitacco Gabriella, Rabbaioli Laura, Rassini Manuela, Razza Giuseppe,  Riva Neva, Rossi Ilaria, Rovatti Fulvia, Rowden Yvonne, Saldana Otilia, Salvadori Diana, Schiavon Renato, Schreiber Barbara, Staurini Carlo, Stiglich Bruno, Stuper Luca, Verza Chiara, Vivoda Serena, Zanzottera Enrica, Zerjal Tatjana, Zinetti Viviana, Zonta Mitja.

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Atelier Možina / 23 agosto – 5 settembre

INAUGURAZIONE SABATO 23 AGOSTO ORE 18

Una scuola di luce di Marianna Accerboni

Ritorna anche quest’anno un interessante appuntamento per l’arte triestina: una sessantina di allievi del notissimo Atelier di Livio Možina, di varia età e provenienza, espongono le opere realizzate – per lo più a olio – nell’anno accademico 2013/ 2014. Il taglio è tendenzialmente figurativo e la tecnica, ancorchè approcciata da poco, molto spesso ineccepibile , sicchè questa agorà d’arte diventa un’interessante vetrina della pittura locale intesa nell’ambito della modernità.
Intimismo è forse il termine che più di ogni altro è proprio per indicare il filo conduttore della mostra, in cui gli autori sanno animare il paesaggio di luce, di un cromatismo morbido e festoso o di una fredda luce invernale, che ci consegna comunque l’irripetibile intimità della natura: quasi iperrealisti per la precisione del tratto risultano Tullio Antonini e Laura Rabbaioli, neoromantico l’”Omaggio a Van Gogh” di Nella Bottegaro, d’inclinazione espressionista la “Casa carsica” di Adriana Belle e la Venezia di Piergiacomo Banda, ricchi d’atmosfera e di mistero la magica Venezia di Ginevra Braut, il vellutato paesaggio nordico di Noris Dagostini, le marina di Claudia Comuzzo e Roberta Arnoldo, il “Notturno” di Sabrina Felician.
Più semplicemente narrativi appaiono la passeggiata nel bosco di Giosuè Bilardo, l’angolo carsico di Claudio Iurin, la marina a Salvore di Majda Pertotti, il “Paesaggio alpino” di Luca Stuper. Fredda è invece la luce di cui Fabio Olenik ammanta il porto d’Amburgo mentre una luminosità speciale connota lo scorcio barcolano di Diego Polli. Ritorniamo ancora in un mondo fantastico immergendoci nel prato di girasoli di Manuela Rassini o ammirando “Il castello fatato” di Fulvia Rovatti e la tenera immagine di Elena Stalizzi Valrisano, mentre un senso di poetica solitudine ci avvince nell’algida neve di Bruno Stiglich. Il “paesaggio animato” è poi il tema prediletto da Dorina Deste, Dilva Musizza, Barbara Schreiber. Continua a leggere