Olivia Siauss / 24 settembre – 7 ottobre

9-foglia-gialla_6070

Foglia gialla

INAUGURAZIONE SABATO 24 SETTEMBRE ALLE ORE 18.

Fiabe di Walter Chiereghin

Nelle opere della recente produzione di Olivia Siauss, quasi una parentesi nel suo itinerario artistico entro la quale sviluppa una sua fantasia legata alle illustrazioni per l’infanzia, si
rivelano modalità che segnano un ritorno a esiti più compiutamente figurativi, anche se, come sempre in lei, filtrati attraverso una visionarietà fantastica che deforma gli oggetti rappresentati, assoggettandoli a un’esigenza compositiva lucida e perentoria dal punto di vista dello stile. È così che viene ripartito lo spazio secondo un rigoroso ritmo sia per quanto attiene alle forme che per quel che promana dagli equilibri cromatici,
chiamati essi stessi a sottolineare la scansione della superficie dipinta attraverso accordi, legature e contrappunti che si sovrappongono al disegno di base per esercitare la loro allusiva suggestione. Sotto il profilo dei contenuti è richiamato esplicitamente
l’intento illustrativo e narrativo dei libri di fiabe.
I dipinti presentati in questa esposizione personale sono quindi vivaci composizioni realizzate con la tecnica dei pastelli acquerellati, distinguendosi dalla cifra stilistica dell’autrice, ambito in cui l’astrazione è più pura e concretata principalmente
in luminosi acrilici su tela, di generose dimensioni, nei quali ai rossi squillanti si contrappone quasi sempre il nero, in saturazioni che sono agevolate nella resa cromatica dalla stessa materia dell’acrilico, che consente una maggiore saturazione del colore sulla tela, fino ad assumere su di essa spessore materico. Nelle presenti opere su carta, per il diverso movente dell’agire pittorico e per la stessa differente resa del pastello,
tutto si attenua e l’immagine, pur rimanendo aderente all’impostazione di fondo, soprattutto cromatica, di impronta espressionistica, si annacqua (è il caso di dirlo) rendendosi esplicitazione di una più trasognata ispirazione, che prendendo
per mano l’osservatore lo conduce in una dimensione onirica, dove tuttavia permane – grazie alla consumata perizia esecutiva dell’artista – il rigoroso controllo sull’impianto compositivo dell’opera, declinato nelle due diverse componenti di segno e di colore, diverse sì, ma concorrenti nel produrre un risultato finale equilibrato e coerente. Il dato oggettivo di partenza nel lavoro della Siauss è quasi sempre la natura, o
comunque l’ambiente fisico col quale l’artista si confronta e nel quale è immersa, sia esso un paesaggio urbano o naturale, sia una natura morta. Logicamente, una maggiore adesione al figurativo sottolinea e rende esplicita la narrazione sia del dato percettivo di partenza che della successiva elaborazione lirica dettata dalla sensibilità acuta della pittrice.
Olivia Siauss è artista ormai di larga, pluridecennale esperienza: le radici del suo impegno affondano nei primi anni Settanta, quando aveva iniziato l’apprendistato nella Scuola di figura allora gestita da Nino Perizi e poi nella non facile specialità della calcografia che, sotto la guida di maestri altrettanto eccellenti, la impegnò per circa un decennio. Si direbbe, osservando anche i dipinti di oggi, che la liberazione dalla monocromia delle grafiche continui ad inebriare il suo entusiastico senso del colore, che non può passare inosservato, fin da un primo sguardo, contagiando l’osservatore che diviene immediatamente partecipe dell’emozione – estetica ed esistenziale – che ha indotto l’artista a dar corpo all’opera.

6-olivia-siauss-festa-in-campagna_6059

Festa in campagna

4-olivia-siauss-paesaggio-toscano-2010_-6063

Paesaggio toscano

OLIVIA SIAUSS Nata a Trieste nel 1939, si dedica alla pittura ed alla grafica dal 1970. Ha iniziato a frequentare nel 1972 i corsi di figura e pittura del prof. Nino Perizi presso il Museo Revoltella di Trieste. Ha studiato e sperimentato le tecniche incisorie e di stampa nel 1976 a Trieste con Marian Kravos e, tra il 1978 ed il 1979 a Saciletto (Udine) presso il Centro Internazionale di Grafica con la guida di Federico Righi e dei proff. Albicocco e Santini di Urbino. Dal 1975 ad oggi ha allestito 36 mostre personali di pittura e grafica in Italia ed all’estero. Ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive e di gruppo. Tale attività documentata su varie pubblicazioni, attesta il suo costante impegno nel campo delle arti visive.

1-olivia-siauss-campo-di-grano-partic-cop-ponte-rosso

Campo di grano (particolare)

Gastone Bianchi / 10 – 23 settembre

INAUGURAZIONE SABATO 10 SETTEMBRE ALLE ORE 19.00

g_bianchi-1

Forma e sostanza (Schemà ed ousia) di Marianna Accerboni

Dopo il grande successo della personale dedicata ai vetri realizzati a Lugano secondo la complessa tecnica delle murrine, il giovane e poliedrico artista Gastone Bianchi presenta alla Galleria Rettori Tribbio una ventina di raffinate cere molli, apparentemente criptiche, realizzate di recente su lastra di zinco con il proprio torchio nel suo studio dall’atmosfera neoclassica eccezionalmente intatta.
La rassegna, non a caso intitolata Forma e sostanza, rappresenta una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell’esistenza, intesa e sceverata in una sorta di rapporto ravvicinato tra mondo occidentale e orientale, con particolare riferimento al prediletto Giappone, e tra uomo e natura. Una meditazione, visualizzata con equilibrio in termini estetici, che oscillano tra una forma figurale spesso interiorizzata e la libertà del gesto che diventa atto simbolico. Una creatività molto personale, al di fuori degli schemi e imperniata sull’analisi del dualismo espresso dal titolo, che fa seguito al tema dell’indifferenza affrontato lo scorso anno da Bianchi nella stessa sede espositiva mediante un altro ciclo di incisioni.
In mostra l’essenzialità del segno attualizza concetti eterni, suggerendo parimenti un’interpretazione della realtà contemporanea, mentre cromatismi diversi si palesano a volte quasi come una sorta di approfondimento e variazione musicale sul tema. Sul piano pittorico e calcografico Bianchi sa intervenire istintivamente con appropriata incisività laddove occorre, alternando armonicamente silenzi meditativi a entusiasmi cromatici, allusioni aniconiche a segni precisi e decisi e componendo una sorta di rappresentazione organica del pensiero, che a volte scivola suadente e liberamente in una sorta di riflessione onirica, nell’esternazione di una parte per il tutto o in una concezione deterministica della realtà. Una riflessione filosofica che, attraverso una pittura dalla tensione simbolica e dalle suggestioni naturalistiche, cerca e spesso trova, con semplice profondità, l’essenza delle cose.
Marianna Accerboni

Gastone Bianchi (Trieste, 1986), pittore, scultore e designer, si forma alla Scuola Internazionale di grafica di Venezia con i maestri Davide Battistin e Takahiro Kishi. Nel 2005 frequenta diversi corsi e laboratori artistici alla Scuola del Vedere di Trieste con i maestri X.A. Polomar, R. Busdon, J.A. Gonano, C.M. Feruglio. Dopo studi specifici a Lugano, idea e realizza vasi in vetro colorato, gioielli e fumetti.
Ha tenuto due personali: Gli occhi dell’anima nel 2011 nella Sala d’arte Centuria Centum Heredia di S. Martino di Terzo di Aquileia con installazioni, rielaborazioni e una scultura e La fatalità dell’indifferenza nel 2015 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste con una serie di incisioni.
Ha partecipato alla mostra internazionale P.C. Dominioni. Cent’anni dopo in sedi istituzionali a Trieste e a Bruxelles, a rassegne e concorsi internazionali quali Trieste Contemporanea, Pittura e grafica di Agliano Terme, Grado Arte, XXII Concorso Lilian Caraian (segnalato) di Trieste, a varie edizioni di Opera XS e ad Artisti Contemporanei a Colonia, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura della città tedesca, e a varie collettive. Nell’agosto 2016 ha tenuto alla Sala Comunale d’Arte di Trieste l’importante personale…frammenti nel vetro…riflessi in poliestere.

Atelier Možina / 27 agosto – 9 settembre

INAUGURAZIONE SABATO 27 AGOSTO ALLE ORE 18

Un fiore con molti petali di Marianna Accerboni

Fiorisce di sempre più numerosi adepti l’Atelier del pittore Livio Možina, che inaugura la collettiva di fine d’anno con settanta allievi, sette di più della mostra del 2015, mentre il corso si arricchisce continuamente di giovani e promettenti leve. In una città tradizionalmente amante della cultura e dell’arte come Trieste, la scuola fondata nel 2009 dall’artista triestino, sta riscuotendo sempre maggiore interesse anche perché sostituisce realtà e accademie d’arte istituzionali che purtroppo latitano sia in città che nella regione Friuli Venezia Giulia.
Il successo della scuola parte dalla tenacia e dalla preparazione “classica” del Maestro, che con grande pazienza e dedizione riesce a coinvolgere i suoi allievi a percorre con sicurezza e in modo quasi corale, ma nello stesso tempo diversificato, la perigliosa strada dell’arte, perché i suoi insegnamenti sono chiari e basilari. Si fondano cioè sull’apprendimento del disegno e delle varie tecniche pittoriche, ma anche sulla libertà di linguaggio, nel senso che, nel corso dell’apprendimento, l’allievo è libero di spaziare sia come tematica che come impostazione stilistica. Quindi ognuno viene sollecitato a trarre da se stesso il meglio, sorretto da una sincera e libera ispirazione.
La copia dal vero e l’attenzione al figurativo sono, in questa scuola, step basilari per raggiungere l’obiettivo dell’apprendimento delle tecniche artistiche, di cui ognuno potrà poi fare libero impiego e da cui librarsi ed essere seguiti anche verso campi dell’immaginifico più alti. E così, chi frequenta questo magico atelier, nel cuore antico della città e in uno storico luogo come la galleria Rettori Tribbio, si entusiasma e, nonostante i molti impegni che costellano il nostro quotidiano, la passione per l’arte, così opportunamente educata, prevale su altre contingenze ed esigenze durante e anche dopo la frequentazione dei corsi, germogliando sempre più ed esprimendosi soprattutto attraverso la tecnica a olio secondo un linguaggio iperrealista, espressionista, Fantasy, neoromantico, surrealista, metafisico… E in linea con le ultime tendenze di una buona parte dell’emisfero artistico internazionale, che vede nelle aste più importanti una costante riaffermazione del lessico figurativo in rapporto al passato.

Mozina 1 992 Tbb ATELIERMOZINA 2016 CATALOGO 6 ante per PDF.cdr 992 Tbb ATELIERMOZINA 2016 CATALOGO 6 ante per PDF.cdr

 

Espongono gli allievi:
Arnoldo Roberta, Banda Piergiacomo, Belletti Gabriella, Bellettini Alice, Benedetti Claudia, Bilardo Giosuè, Bon Giulia, Bossi Federico, Bottegaro Michela, Braut Ginevra, Caiulo Fulvio, Cascioli Paola, Cellurale Adelaide, Cencič Tina, Ciacchi Micol, Comuzzo Claudia, Dagostini Noris, Dassi Lara, Depase Giuseppina, Deste Dorina, Di Lullo Franca, Dipietro Gabriella, Frandoli Gabriella, Giorgini Mara, Iurin Claudio, Iustulin Isabella, Kosovel Karin, Kozlovic Rossana, Lupi Eros, Lussetti Patrizia, Maddaloni Linda-Elisa Ricci, Maiola Claudio, Marottoli Ida, Marsich Nada, Marussi Cristina, Michelini Mario, Monaro Rosanna, Musizza Dilva, Naldi Bruna, Persi Margherita, Pertotti Majda, Piccotti Denise, Pichel Loredana, Pitacco Gabriella, Rabbaioli Laura, Rassini Manuela, Razza Giuseppe, Ribolli Sara, Riva Neva, Rizzola Mariateresa, Rossi Ilaria, Rovatti Fulvia, Rowden Yvonne, Saldana Otilia, Salvadori Diana, Salvaneschi Gioiana, Schiavon Renato, Schneider Laura, Schreiber Barbara, Staurini Carlo, Stiglich Bruno, Stor Adriana, Stuper Luca, Stuper Marinella, Trampuz Ornella, Verza Chiara, Zerjal Tatjana, Zinetti Viviana, Zisca Francesca, Zors Serena.