Francesco Leone
25 gennaio – 7 febbraio

INAUGURAZIONE SABATO 25 GENNAIO ALLE ORE 18.

Francesco Leone - Pensieri, tecnica mista (60x45 cm)

Francesco Leone – Pensieri, tecnica mista (60×45 cm)

Figurazione oggi 2. Opere scelte di Francesco Leone di Marianna Accerboni

Una pittura e un disegno classici e adamantini, declinati dalla fine degli anni ottanta a oggi secondo la migliore tradizione, caratterizzano l’arte gentile del pittore Francesco Leone, triestino con ascendenze del Sud.
I nudi femminili e maschili, le nature morte, i cavalli sono resi con una perfetta armonia delle proporzioni e sottolineati dall’arte del chiaroscuro, che rende ancora più affascinanti  e incisive le figure, i ritratti, i paesaggi naturali, i cavalli. Anche nell’ambito del colore l’artista sa dosare abilmente la misura, accostando con proprietà e buon gusto le tonalità calde e quelle fredde e donandoci in tal modo un’interpretazione serena e morbidamente vitale della realtà che ci circonda, incorniciata dalla bellezza di una pittura senza tempo.
Formatosi nell’atelier del noto acquerellista triestino Lido Dambrosi e alla Scuola di Figura tenuta al Museo Revoltella di Trieste da Nino Perizi, Leone ha iniziato a esporre nel 1981. Attraverso tali frequentazioni ha affinato il naturale talento a esprimere e a rielaborare armonicamente le forme della realtà, cimentandosi con sicurezza assoluta nella difficile arte del nudo e del ritratto, delle quali ci consegna prove sincere ed eleganti. Quest’ultime sono realizzate a carbone, pastello, sanguigna, olio e acrilico e sono impreziosite dalla capacità non comune di ammantare le proprie rappresentazioni di un pizzico di romantica verità, raggiunta studiando figura e anatomia e cimentandosi nella fatica di ritrarre la realtà con aderenza e fedeltà a ciò che è visibile.
A tali tematiche Leone ha poi aggiunto con agilità la rappresentazione del paesaggio, resa rapidamente, quasi in forma di appunto, secondo il ritmo della pittura postimpressionista, e, su suggerimento del pittore Ottavio Bomben, la raffigurazione del cavallo, spesso lanciato al galoppo, riuscendo a conferire a tutte le sue immagini un sentimento di poetica bellezza e levità. Per queste motivazioni il pittore ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui due medaglie d’oro del Centro artistico Italiano delle Belle Arti, particolarmente meritate in un periodo storico in cui la figurazione ha ripreso una posizione di rilievo nell’ambito della critica militante più accreditata.

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