Peter Davey / 4 – 17 giugno 2011



L’incontro con la luce
di ENZO SANTESE

INAUGURAZIONE SABATO 4 GIUGNO ALLE ORE 18

Nella variegata opera di Peter Davey il paesaggio assume una sua centralità, riconoscibile per la cifra evocativa che ha la figurazione. In effetti la pittura non indugia sull’elemento narrativo, ma scava nel mondo fisico, facendo leva su pochi dati del reale, trasposti in una sintesi tra segno e impasto cromatico. In quest’ambito l’artista britannico presenta una vasta gamma di risultati, tutti inscritti in un ambito di profonda sensibilità per la natura e i suoi segreti.
Da un’intonazione decisamente materica, che cerca nel rilievo l’incontro con la luce dell’ambiente, a una pellicola più leggera e tenue, la superficie si fa piano speculare in cui Davey proietta i riflessi di umori, emozioni e stati d’animo, provati a contatto con la forza metamorfica dell’esistente. L’idea del paesaggio poggia su una griglia di segni forti e perentori, tracciati con immediatezza senza ripensamento sui dettagli; le allusività figurali sono a tratti appena accennate e introducono in atmosfere dense di suggestioni, legate alle peculiarità di ogni stagione. La pennellata larga incardina nella composizione elementi della realtà, alberi, corsi d’acqua, intrichi vegetali, resi con un segno marcato che interpreta le forme, i colori e la luce dell’ambiente in cui l’artista si trova o in cui attiva il recupero memoriale.
La tavolozza viaggia dai colori accesi a quelli in tonalità basse; il gusto materico talvolta è forte, talaltra appena accennato, mentre al bianco viene assegnata una funzione che fa lievitare la superficie verso la determinazione di spazi dell’anima, perché i paesaggi di Davey non sono la registrazione della realtà, ma l’eco degli effetti che quella realtà incide su di lui.

BIOGRAFIA Peter Davey nasce in Devon, in Inghilterra nel 1946. Studia con Terry Frost all’Università di Reading e con Ian Stephenson alla Chelsea School of Art di Londra.
Ha la prima personale a Londra nel 1975. Si trasferisce poi per due anni a Monaco di Baviera dove, nel 1988, avrà la sua seconda personale. Nel 1979 ritorna nel Sussex, ove risiede tuttora. Oggi insegna pittura e storia dell’arte a Brighton.
Dipinge in modo sia figurativo che astratto. I temi del suo lavoro sono memorie, illusioni spaziali, trame e colori.

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