La rassegna si può visitare da sabato 14 novembre, dalle ore 17.
Vista la particolare situazione contingente si informa che l’accesso sarà regolamentato, per cui i fruitori sono pregati di visitare la mostra nell’arco temporale della sua durata.
L’ultimo romantico
La pittura dello Sponza s’innesta degnamente – continuandone la gloriosa tradizione -in quella dei grandi tonalisti veneti, dal Guardi a Guglielmo Ciardi; ma con l’accenno alla nobile parentela non s’intende certamente escludere che questo artista di razza possegga perentorio un suo linguaggio diretto e attuale. Le sue opere rivelano, oltre che la decisa padronanza del mestiere, una maschia esuberanza che si risolve in plasticità di impasti e una singolare forza trasfiguratrice per cui cieli e laguna, campielli e piazze, case e scorci di strade urbane assumono dimensione nuova in una atmosfera pulsante, dilatantesi fuori dei limiti di una cornice.
Bruno Morini
(dalla presentazione della Mostra alla galleria “La Barcaccia”, Roma 1956)
Con i principi inculcati dalla mia famiglia patriarcale e gli studi compiuti all’Accademia di Belle Arti di Atene, mi sento di fare parte del mondo etico-sentimentale del Romanticismo. Posto di fronte alla visione della realtà, dipingendo, subentra l’inconscio educato in quella tal maniera e, spontaneamente, vengo indotto a trasporre le mie emozioni in immagini pittoriche con esito figurativo. In tutti questi anni ho assistito alle molteplici sfilate dell’arte contemporanea e confesso che mi hanno lasciato scettico, indifferente. Non ho avvertito il bisogno di aderire a nessuna di esse. I miei interessi sono rivolti altrove. Ognuno affronta i propri problemi e si colloca nella società dei vivi a seconda di come è eticamente e psichicamente predisposto: io amo col sentimento e non con la ragione.
Nicola Sponza (da un’intervista del 1984)
Nicola Sponza nasce a Corfù il 19 ottobre 1914 da padre istriano e madre greca. Assolti gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Atene, dopo varie vicissitudini dovute all’esodo, rientra in Italia nel 1942. Per oltre cinquant’anni Trieste è stata la sua città, avendoci vissuto e lavorato, ma molte sono state le mostre personali anche al di fuori del capoluogo giuliano, tra cui alcune a Bari, Ancona, Ferrara, Gorizia, Grado, Milano, Montecatini, Napoli, Padova, Siena, Udine e Venezia.
Ha partecipato alla XXV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, alla Quadriennale di Roma e di Torino nel 1951 ed a diverse manifestazioni e concorsi di pittura, ricevendo molti premi tra cui anche una medaglia d’oro del Presidente della Repubblica.
Nel corso degli anni ha operato per la pubblicità, la scenografia, l’arredamento e l’illustrazione. Oltre ad aver pubblicato diverse novelle, è stato anche autore di due libri: “Lorenzo Marin” e “Fra due bandiere”.
Tra gli ultimi riconoscimenti, va ricordato il premio “Una vita per l’arte” da parte del Lions Club Trieste Host, consegnatogli in occasione dell’ottantesimo compleanno. Sue opere figurano in varie collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero (Grecia, Belgio, Australia, Germania, Austria e Svizzera).
Pur minato da una grave malattia ha lavorato fino alla morte avvenuta a Trieste il 10 febbraio 1996.