Livio Možina / 8 – 21 ottobre



Il virtuosismo luministico e cromatico di Livio Možina

di MARIANNA ACCERBONI

INAUGURAZIONE SABATO 8 OTTOBRE ALLE ORE 18

Autodidatta – e proprio per questo, nel suo caso, talento autentico – Možina si è costruito da più di quarant’anni a questa parte (dipinge infatti dal ’69), un linguaggio autonomo nell’ambito della pittura figurativa d’inclinazione narrativa, attingendo istintivamente, per certi versi, alla cultura dell’Est, cui in parte si possono ascrivere la sua ispirazione e la sua origine.

Non a caso l’artista dipinge ascoltando incessantemente la musica romantica dei compositori russi dell’ottocento minore, da Kalinikov a Glazunov, da Balakirev a Rimski Korsakov; e, ineffabilmente, le sue composizioni – formalmente perfette, virtuosistiche anche sotto il profilo cromatico e nel contempo delicate – riflettono a volte la luce e l’atmosfera immobile eppure vitale, legata alla natura, tipica di molti pittori russi del XIX e del XX secolo.

E ogni tanto, come in un crescendo musicale, un colpo di pennello più ispirato e libero, porta Možina a interpretare con iperreale e un tantino surreale istintualità, il fragore delle onde del mare o la magia del chiaro di luna in un bosco carsico, addivenendo a una sorta di “seconda maniera”, che si eleva dalla rappresentazione iper-puntuale della realtà, finora condotta, per avvicinarsi al sogno.

Se negli anni degli esordi, il pittore ha cercato la sua strada attraverso un’instancabile passione e un impegnativo esercizio pittorico, che lo portavano spesso all’iterazione del tema, da molto tempo l’acquisita padronanza del mezzo gli consente di librarsi con traccia più fantastica verso nuove mete. E, nell’ambito di tale percorso, probabilmente questa rassegna rappresenta solo una tappa in salita verso traguardi sempre più elevati.

Vernissage


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