Il dono dell’Arte
Livio Možina e Gabriella Dipietro, il Maestro e la sua allieva, insieme, per comporre un inedito dialogo che prende vita da luci, ombre, colori impastati sulla tavolozza in assoluta libertà di pensiero, tra pennellate sciolte e personali interpretazioni del naturale fascino del reale.
Ma non solo, con il desiderio di fornire il proprio personale sostegno in questa situazione delicata legata all’epidemia in corso, gli artisti hanno deciso che il 30% del ricavato dalla vendita dei quadri in mostra sarà donato all’ASUGI per l’acquisto di materiale sanitario
inerente all’emergenza COVID.
È la seduzione della natura quella che Livio Možina ritrae con animo lirico, riuscendo a cogliere l’incanto del paesaggio, fatto di istanti di luce, palpiti di vita, che vanno ben oltre il confine dell’immagine concreta. Poeta della natura, tutto ciò che attrae la sua attenzione gli è funzionale a rivelare quello che l’animo gli suggerisce per descrivere, con mirate sfumature di colore, le sue personali sensazioni che desidera anche gli altri percepiscano.
La sua carica educatrice e umana è inevitabilmente trascinante per il percorso artistico dei molti allievi del suo Atelier che, con il tempo e la costanza, proseguono il loro cammino con le inclinazioni che più intimamente rispecchiano il loro sentire.
Come è successo a me, che in quest’occasione mi presento in molteplice veste di artista, allieva e presentatrice dell’evento. In queste opere, rivelo la sensualità innata, assolutamente naturale, che la donna esprime nei gesti e negli atteggiamenti. Una seduzione non ricercata o impostata, ma che racchiude molto altro: intelligenza, spontaneità, malizia, e che si può esprimere in attimi disarmanti, come nel gesto dello sfilarsi una scarpa, o in uno sguardo furtivo di giocosa innocenza.
La nostra comune interpretazione della seduzione? Il desiderio di far emergere la naturale fantasia di svelare cosa c’è dietro, sia esso un ramo, un fiore, un filo d’erba, o uno sguardo femminile… perché la penombra spesso seduce più della luce piena, il taciuto più dello
svelato.
Gabriella Dipietro
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Una naturale seduzione /
Bressanutti – Možina /
18 gennaio – 7 febbraio
INAUGURAZIONE SABATO 18 GENNAIO ORE 18.00
Bressanutti e Možina: un ponte tra metafisica e realtà
Presentazione di Gabriella Dipietro e intervento musicale di Elisa Manzutto
La doppia personale comprende importanti opere realizzate dai due Maestri durante vari periodi della loro vita artistica.
Aldo Bressanutti è nato a Latisana nel 1923. Esercita la sua attività dal 1947.
Pittore e incisore di notevole fantasia, abile evocatore di atmosfere, manifesta intensamente il proprio mondo poetico attraverso visioni ambientali gravate dalla solitudine, che recano però l’impronta dell’uomo e ne fanno con prepotenza avvertire la presenza. Le vecchie case, gli interni spogli, le soffitte della povera gente sono i suoi ambienti privilegiati.
Nell’ultimo periodo ha esposto i suoi lavori in varie città italiane ed estere (Roma, Milano, Genova, Berlino, Toronto, Melbourne, Tenerife, Düsseldorf, Londra, Berna e altre) conseguendo notevole successo. Le sue opere figurano presso Musei, collezioni di Enti e Associazioni pubbliche e private, in Italia ed all’estero.
È autore di sei volumi sul Friuli-Venezia Giulia e sull’Istria con oltre un migliaio di grafiche, disegni e dipinti. È stata pubblicata dalla casa editrice Lint di Trieste una monografia a compendio di 50 anni della sua attività artistica.
Livio Možina, artista triestino autodidatta, comincia a dipingere quasi trentenne ricevendo vasti consensi sin dall’inizio della sua attività espositiva negli anni settanta. La pittura di Možina non stanca mai, anche grazie ai meravigliosi giochi di chiaroscuro, ai colori e alle luci soffuse che conferisce ai dipinti, nei quali riesce a dare un tono nostalgico e poetico insieme. Il taglio pittorico è quello di cogliere e riproporre la realtà così come lui l’avverte, mediata dai suoi filtri interpretativi. Una realtà fatta di scene di vita quotidiana, paesaggi, composizioni, nature morte descritte con precisione quasi fotografica laddove nessuna macchina fotografica riesce a rendere quei colori, quella materia, quella “vita” che la sua pittura ci offre. Tutte le opere esposte trasudano eleganza e una sorta di grazia imperturbabile. I quadri proposti sono dipinti su tavole di legno di cui lui stesso prepara meticolosamente la superficie per un’ottimale resa e stesura dei colori a olio, segno delle sue capacità tecniche di indiscutibile rigore.
Livio Možina / 18 – 31 maggio
INAUGURAZIONE SABATO 18 MAGGIO ORE 18
LE POETICHE REALTÀ DI LIVIO MOŽINA
L’armonia del colore e le sue sfumature
Livio Možina, artista triestino autodidatta, comincia a dipingere quasi trentenne ricevendo vasti consensi sin dall’inizio della sua attività espositiva negli anni settanta. La pittura di Možina non stanca mai, anche grazie ai meravigliosi giochi di chiaroscuro, ai colori e alle luci soffuse che conferisce ai dipinti, nei quali riesce a dare un tono nostalgico e poetico insieme. Il taglio pittorico è quello di cogliere e riproporre la realtà così come lui l’avverte, mediata dai suoi filtri interpretativi. Una realtà fatta di scene di vita quotidiana, paesaggi, composizioni, nature morte descritte con precisione quasi fotografica laddove nessuna macchina fotografica riesce a rendere quei colori, quella materia, quella “vita” che la sua pittura ci offre. Tutte le opere esposte trasudano eleganza e una sorta di grazia imperturbabile. I quadri proposti sono dipinti su tavole di legno di cui lui stesso prepara meticolosamente la superficie per un’ottimale resa e stesura dei colori a olio, segno delle sue capacità tecniche di indiscutibile rigore.
Al suo attivo, mostre personali in stimate gallerie d’arte in Italia e all’estero, tra queste, la Galleria Ars Italica di Milano dove ha esposto diverse volte dal 1975 al 1994, la Sala Comunale d’Arte di Trieste, le Gallerie Russo e San’Elena di Trieste, la Hoefer Galerie di Sattendorf in Austria e la sede privilegiata della Galleria Rettori Tribbio di Trieste dove ha esposto periodicamente nell’ultimo ventennio. Hanno scritto di lui studiosi e critici d’arte, per citarne solo alcuni, D. Villani, E. Luca, G. Montenero, M. Bambic, F. Udovic, A. De Grassi, A. Oberti, M. Rener, R. Tepper, E.C. Renko, S. Brossi, E. Primossi, D. Massarelli, C.H. Martelli, M. Accerboni, R.A. Piperno e C. Milic.
Gabriella Dipietro