Pavel e Jure Florjančič
21 settembre – 4 ottobre

Il suono personale del colore
INAUGURAZIONE SABATO 21 SETTEMBRE ALLE ORE 18
Presentazione di Gabriella Dipietro

Pavel Florjančič - Peonie appassite, olio su tela cm 40x50

Pavel Florjančič – Peonie appassite, olio su tela cm 40×50

Jure Florjančič - computergrafica

Jure Florjančič – computergrafica

Ogni cielo ha la sua luce

Nella storia dell’arte vi sono molti casi di “famiglie” di artisti, e non c’è certo da meravigliarsi se in un luogo in cui l’arte si respira quotidianamente germoglino spontaneamente talenti pronti ad impugnare pennelli e tavolozza.
È quello che è accaduto nella famiglia Florjančič, dove padre e figlio realizzano opere d’arte assumendo ciascuno una propria connotazione artistica mediante l’utilizzo di tecniche differenti, sempre però con il medesimo impegno, arte e genialità.
Il capostipite di questa famiglia è l’artista Pavel Florjančič, riconosciuto Maestro d’Arte in grado di cogliere la raffinata combinazione dei rapporti
della luce con le zone d’ombra in una pittura satura di profondità poetica, 
e suo figlio Jure, dotato di fantasia visionaria e di perfezione tecnica.
Pavel Florjančič è nato a Ṧkofjia Loka (Slovenia) dove vive. Si è laureato
in Arte, pittura ed educazione artistica presso l’Accademia di Lubiana. 
Nel 1978, grazie ad una borsa di studio, ha approfondito gli studi artistici 
a Parigi e proprio in quel periodo è riuscito a visitare importanti mostre d’arte 
e note gallerie di tutta l’Europa.
L’artista ha dimostrato da sempre la sua abilità nel trattare i colori e la pittura. Nella tecnica di Florjančič la fotografia è un punto di partenza, un punto dal quale parte la posizione spaziale del soggetto rappresentato, che si priva del suo essere materia per essere vissuto solo attraverso la luce. Non più mera rappresentazione, ma un soggetto fatto di colore, luce e ombre.

Pavel Florjančič - Alla mostra di Livio, olio su tela, cm 70x70

Pavel Florjančič – Alla mostra di Livio, olio su tela, cm 70×70

Pavel Florjančič - Vaso svedese, olio su tela, cm 50x60

Pavel Florjančič – Vaso svedese, olio su tela, cm 50×60

Nella scelta dei temi, che nelle sue opere raccontano di fiori, di frutta e di mirabili nature morte, riproduce l’intrinseca bellezza e plasticità delle forme, la reattività delle superfici ai riflessi della luce, che portano all’essenza stessa delle cose, in grado di cogliere aspetti quasi invisibili spesso sfuggenti del reale.
Ma all’arte non va chiesto come è fatta, va chiesto cosa sta tentando di dirci: 
se di un quadro o una persona traspare solo la bellezza, quasi sicuramente
non sarà interessante e ci annoierà. Pavel Florjančič crea una storia, 
la traduce sulla tela con una tecnica senza imperfezioni, e spinge lo spettatore a guardare oltre ciò che vede.
Al suo attivo mostre personali in stimate gallerie d’arte in Italia e all’estero, tra queste alla Galleria Artefact, all’Architectural Digest Home Design Show e all’Art Expo a New York, all’Art Monaco a Montecarlo, al Contemporary Art Show, 
Art Basel, a Miami, alla Gallery Steiner a Vienna, al Bilder Prat di Linz, alla Galerie
in der Prannerstrasse a Monaco e proprio qui a Trieste, nel 2005, alla Galleria Rettori Tribbio.
L’arte non ha una sola direzione né un punto di arrivo, e Jure Florjančič si 
ritrova ad essere arso dalla stessa magia del padre. Anche lui ha studiato arte a 
Lubiana, anche se ha preferito da sempre la pratica alla teoria. Dal 2011 lavora in ambito teatrale, dove cura luci e suoni, intervenendo lui stesso, in qualità di scenografo, direttamente con i colori sugli scenari. Un personaggio eclettico, 
un designer, uno sperimentatore dei confini dell’anima, alla ricerca di cosa ci sia dentro di lui… dentro di noi. Rispetto al padre sembra di attraversare un’altra realtà. Da qui nasce lo stupore per una pittura che ci costringe a un corto circuito per ridare senso a ciò che nella realtà non esiste.

Jure Florjančič - Otherworld, disegno a china, cm 23x31

Jure Florjančič – Otherworld, disegno a china, cm 23×31

Jure Florjančič - Don Chisciotte, disegno a china cm 13x31

Jure Florjančič – Don Chisciotte, disegno a china cm 13×31

Jure Florjančič - Senza titolo, computergrafica

Jure Florjančič – Senza titolo, computergrafica

Grazie anche alle potenzialità di programmi informatici di grafica, che usa con intelligenza e animo scientifico, utilizza forme astratte, studia movimenti adatti alle sagome, luci e colori. Ma non solo, ispirandosi alla fotografia, inserisce nelle sue opere particolari assenti nell’immagine di origine, che poi riporta su carta o su una base di alluminio, con la tecnica dell’acquerello e servendosi di inchiostri. Il risultato è una tecnica artistica sorprendente, che riesce a superare i limiti della fotografia, della pittura e dell’informatica, sconfinando in esiti da illusionista. Immagini vive, pulsanti, che sembrano uscire dal supporto. Immagini modernissime, che richiamano effetti da realtà virtuale della trilogia cinematografica di Matrix. Allusioni simboliche, perché Jure Florjančič vede 
lo splendore effimero delle cose e lo propone come attimo di una realtà sospesa, prossima a essere divorata dal silenzio.
Dopo diverse esperienze espositive in mostre collettive, di cui tre alla Galleria 
Rettori Tribbio di Trieste, ha esordito nella sua prima mostra personale a Kranj, 
centro culturale e artistico della Slovenia.
Gabriella Dipietro

Olivia Siauss / 7-20 settembre

Rosso nel bosco

Rosso nel bosco

INAUGURAZIONE SABATO 7 SETTEMBRE 2019 ALLE ORE 18
Presentazione di Marianna Accerboni

Colori e luci del mio bosco

Perfettamente inserita nel clima di rinnovamento delle arti del primo dopoguerra, con grande sensibilità e in modo poetico e timbrico, Olivia Siauss ha saputo percepire
la libertà compositiva che, memore delle vicende promosse da molti movimenti d’avanguardia dal primo Novecento in poi, si stava facendo strada in quegli anni nell’ambito della pittura contemporanea.
La progressiva destrutturazione dell’immagine e la scomposizione delle forme, che suggerivano agli artisti nuove strade, hanno suscitato in lei composizioni allusive, capaci
di interpretare la natura – suo tema prediletto – simbolizzata da boschi, alberi, frutta, fiori e fiabe ambientate in tali contesti, ordinate secondo una griglia morbida e un uso spesso tonale, sempre molto sapiente e sensibile, del colore. Il segno, che rappresenta, accanto al cromatismo, la trama portante del racconto di Olivia Siauss, vive talvolta di luce propria, molto più sovente è però strettamente condiviso con una pittura ad acrilico e a pastello che si fa spesso sottilmente materica, anche grazie all’apposizione su un fondo precedentemente preparato a gesso, di veline o, dal 1996, di strati di gesso più accentuati.
La discrezione e la misura che accompagnano il talento personale di Olivia Siauss, compongono una felice e originale espressione d’arte contemporanea, che ha collocato la pittrice tra i protagonisti della scena culturale triestina, regionale e non solo, ampiamente apprezzata dalla critica e dal pubblico, come testimonia questa ricca e preziosa antologica. Una mostra che racconta, attraverso dipinti realizzati dal 1980 a oggi, il lavoro di una lunga vita dedicata all’arte, iniziata come attività nel ’69 e connotata dalla passione e da felici, personali intuizioni creative sul filo del contemporaneo, come per esempio le raffinate elaborazioni a computer tratte da opere autentiche dell’artista o le opere realizzate a computer graphic, secondo una delle linee di ricerca sperimentali più ricche di appeal della nostra epoca.
Marianna Accerboni

Alberi e frutti

Alberi e frutti

Albero totem

Albero totem

Atmosfera ventosa

Atmosfera ventosa

Olivia Siauss è nata a Trieste nel 1939, ha frequentato i corsi dell’Associazione Artistica Regionale diretti dal Blason e dal Micalesco, la Scuola Libera della Figura al Civico Museo Revoltella con Nino Perizi, i corsi di incisione di Marjan Kravos e quelli del Centro Internazionale di Grafica di Saciletto diretta da Federico Righi, avendo come insegnanti i professori Albicocco e Santini della Scuola di Urbino. Dal 1969 ha preso parte a rassegne di pittura e di grafica ed ha esposto a livello personale sia in Italia che all’estero. Sue opere figurano in collezioni nazionali ed internazionali. Per un decennio si è dedicata alla grafica nelle tecniche della puntasecca e acquaforte su zinco ed ha inoltre prodotto per la decorazione navale ed il design.
(Dal Dizionario degli Artisti di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia di C. H. Martelli)

Festa in paese

Festa in paese

Nel bosco

Nel bosco

Nel vento

Nel vento

Decima mostra degli allievi di Livio Možina /
24 agosto – 5 settembre

INAUGURAZIONE SABATO 24 AGOSTO ALLE ORE 18.
Presentazione a cura di Gabriella Dipietro

Dieci anni di sfumature
Il sentimento che completa l’arte

C’è un luogo che più di altri racconta la cultura artistica italiana del Rinascimento: è la bottega, punto d’incontro tra l’esperienza dei maestri e il talento degli allievi. Un luogo di pratica, ma anche di relazioni, di amicizie senza tempo e di complicità. La storia dell’arte è ricca di esempi di coppie celebri maestro-allievo: Leonardo e Melzi, Cimabue e Giotto, Ghirlandaio e Michelangelo.
Le migliori botteghe del Rinascimento erano sicuramente rappresentate da quelle in cui il titolare era un artista che sapeva valorizzare il talento dei suoi allievi, dando loro la possibilità di crescere e divenire artisticamente autonomi grazie alla condivisione dei suoi saperi… un obiettivo accarezzato da lungo tempo dallo stesso pittore triestino Livio Možina che, nel 2009, ha intrapreso una personale fantastica sfida: creare nel cuore antico della città, in uno storico luogo come la Galleria Rettori Tribbio, il suo Atelier.
Partendo inizialmente da una decina di allievi, e grazie al costante impegno e alla passione dell’artista, questo luogo di incontro artistico-culturale, ha vantato la presenza annuale di ben oltre 70 partecipanti nel corso dell’ultimo decennio.
Cosa rende particolare questo Atelier? Sicuramente gli insegnamenti, che vengono profusi generosamente e con sincero slancio a chi frequenta costantemente le lezioni dell’artista che, tuttavia, non ama essere definito “Maestro” (ma di questo si tratta, e se ne faccia una ragione) perché rappresenta con abilità ed eleganza un insegnante di antica memoria, colui che indirizza il proprio intervento sugli altri con una vera e propria vocazione. Il resto però è certamente tutto nelle mani, nella sensibilità e costanza dei suoi allievi.
Le 68 opere esposte in questa mostra giunta alla sua decima edizione, sono frutto di quanto artisticamente prodotto con passione nel corso dell’anno didattico da ognuno dei partecipanti alle attività dell’Atelier, ciascuno secondo le proprie abilità e gusto, nell’ottica dell’arte come libera realizzazione personale. Per questo i quadri sono stati realizzati con diverse tecniche e hanno differenti soggetti, rispecchiando le scelte dei singoli autori. L’esposizione racconta il work-in-progress di ogni singolo artista e lascia a bocca aperta anche l’osservatore più critico, che noterà nei temi svolti una accurata attenzione per ogni singolo particolare.
Una mostra di ottimo livello dove allievi nuovi, ma anche nomi di pittori ormai noti al pubblico triestino che in questa sede si sono formati o hanno approfondito la ricerca della propria personale inclinazione pittorica, propongono i frutti del loro lavoro. E dalle foto qui di seguito proposte si può già comprendere che di opere vere e proprie si tratta, che denotano l’operosità precisa di alcuni, la creatività più spettacolare e manifesta di altri; dove paesaggi, ritratti, temi astratti e visioni surreali si susseguono con vibranti pennellate di colore, in quadri di ogni dimensione e foggia.
Questo evento, come i tanti altri che periodicamente organizza la Galleria Rettori Tribbio, è un momento importante di confronto e di stimolo per costruire la propria identità creativa. Ognuno, a qualsiasi livello, si mette in discussione e prende consapevolezza dei propri limiti trovando nuovi spunti per oltrepassarli.
Si usano gli specchi per guardarsi il viso e l’arte per guardarsi l’anima. Credo che questa citazione di George Bernard Shaw rappresenti bene il comune sentire di ciascuno di questi cultori dell’arte pittorica che si sono avvicinati in questi primi dieci anni e in varia misura a questo contemporaneo “Maestro d’arte”.
Buon compleanno Atelier e mille di questi giorni vissuti in Arte, serenità e bellezza.
Gabriella Dipietro

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1 GABRIO Albrecht Luci autunnali
2 MICHELA ALESSANDRINI Vesuvio
3 MAURO ANELLO Ebbrezza di Bacco
4 MARIA RITA ANGELINI Caffè degli Specchi
5 CLAUDIA BENEDETTI Kaleidoscope
6 LILIANA BIAGI Il cappello del nonno
7 GIOSUÈ BILARDO Lupi
8 SAMANTHA BLANK Temporale alla Lanterna

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9 ELENA BLOCCA Profumo di rose
10 GIULIA BON Donna con cappello
11 MICHELA BOTTEGARO Primavera sul Carso
12 FULVIO CAIULO Anni Trenta
13 ALESSANDRO CASALE Meriggio
14 MICOL CIACCHI Una fresca bavisela
15 ELISA COLBASSO L’orsetto Teddy

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16 WALTER COLOMBAN Tiziana
17 NORA COMINOTTO Tintarella di luna
18 NIDIA COTIC Iris
19 NORIS DAGOSTINI Errando nell’Universo
20 LILIA DEBIASI Scorcio veneziano
21 GIUSEPPINA DEPASE Attesa
22 DORINA DESTE Momento felice
23 FRANCA DI LULLO Abbondanza autunnale
24 GABRIELLA DIPIETRO Cavallucci innamorati

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25 ALESSANDRA GASPERINI Profumi di maggio
26 FLAVIO GIACHELLI Piazza Barbacan
27 MARA GIORGINI La filanda
28 CLAUDIO IURIN I gemelli veloci
29 SERGIO IURIN Rustico
30 MARYAM KAZEMI Momento felice
31 PATRIZIA LUSSETTI Le mie rose
32 CLAUDIO MAIOLA Ritorno dai campi
33 IDA MAROTTOLI L’ Angelo
34 NADA MARSICH Sogno floreale

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35 MORENA MEDICA Claire
36 MARIO MICHELINI La memoria di un incontro
37 ROSANNA MONARO La lontananza
38 DILVA MUSIZZA Notte movimentata
39 ROSARIA NAVARRO Magnolie

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40 MARCO NOVAK Bestia estiva
41 GABRIELLA PAHOR Bassa marea
42 CATERINA PAUSSA Lo scoiattolo
43 MARGHERITA PERSI Radici
44 MAJDA PERTOTTI Vela
45 DENISE PICCOTTI L’etoile
46 GABRIELLA PITACCO Luce autunnale
47 ANNA MARIA POCKAI Le amiche
48 DIEGO POLLI Estate a Cherso
49 MANUELA RASSINI Tempo dei giochi
50 GIUSEPPE RAZZA Passata la bufera

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51 SARA RIBOLLI Fierezza
52 NEVA RIVA Gente di mare
53 MARIATERESA RIZZOLA Soffice riposo
54 YVONNE ROWDEN Omaggio a David
55 ROSALBA RUDELLA Ricordi d’infanzia
56 GIOIANA SALVANESCHI Notte incantata
57 BARBARA SCHREIBER New Mexico
58 GIUSEPPE ŠIRCA Sommaco
59 ADRIANA STOR Nel silenzio della natura
60 LUCA STUPER La Foresta dei Violini
61 MARINELLA STUPER Acquario
62 MARINELLA TRINCHERO Sguardo

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63 SERENA VIVODA Atmosfera romantica
64 ENRICA ZANZOTTERA Germani reali
65 VIVIANA ZINETTI La schiava
66 MITJA ZONTA Uffa, troppe onde
67 SERENA ZORS Gravity
68 ANGELO ZORZET Autunno sul Nanos