Otilia Saldana 16 dicembre / 5 gennaio

01 Angelo d'oro COP Tec.Mista 80x60

Angelo

INAUGURAZIONE SABATO 16 DICEMBRE ORE 18

Angeli

Nella città del Neoclassico, stile razionale e rigoroso, è comparsa un po’ di anni fa Otilia Saldana, mente eclettica e introspettiva, che inizialmente ci ha coinvolti, come pittrice con i suoi colori sgargianti, i suoi decori fantasiosi e la rappresentazione delle tradizioni e dei vivaci pappagalli, che a Panama, il suo paese di origine, non mancano quasi mai in ogni casa.
A qualche anno di distanza ritroviamo in questa mostra, in cui sono raccolte opere a olio quasi tutte realizzate negli ultimi 12 mesi, una vitale e fantasiosa tavolozza cromatica che l’artista ha lievemente calibrato, mantenendo tuttavia intatta e intensa la valenza della luce. Mentre i temi sono totalmente mutati.
Oggi Saldana ci parla di anima, spirito, introspezione, amore e lo fa attraverso la figura degli angeli. Creature donateci da Dio per aiutarci e accompagnarci nel cammino non sempre facile della vita terrena.
Angeli che sono sempre raffigurati attraverso la parvenza di bambini o comunque di soggetti giovani, freschi, intrisi di vitalità anche quando simbolizzano, dolenti, la morte.
Ne esce un universo sereno, rappresentato attraverso un tocco pittorico fresco e tecnicamente più sapiente ed evoluto del passato, in cui la fiducia nella vita e la curiosità e la gioia di vivere traspaiono con saggezza come in una favola eterna dal sapore contemporaneo.

08 Angelo caduto - olio 80x80

Angelo caduto

07 Angelo musicante - olio 50x40

Angelo musicante

Nel mondo fantastico – e a volte onirico – di Otilia incontriamo dettagli d’eleganza quali per esempio i fondi in foglia d’oro e la capacità di rendere le stesure a olio più luminose e profonde attraverso l’uso di sapienti velature, apprese da Livio Možina, maestro appassionato e instancabile, mentre gli angeli ci guidano – perché sono già avanti – lungo un percorso di comprensione e conoscenza che spesso è sottolineato dalla tenerezza.
In fondo – afferma Otilia alludendo a queste creature – la preghiera è la forma di connessione wireless più potente al mondo e bisogna insegnarla ai bambini e ai giovani perché devono credere in qualcosa. Il suo racconto per immagini arriva così alle corde profonde del sentire e ci emoziona un po’, inducendoci alla riflessione, perché l’artista ripropone d’istinto i modi e gli echi poetici di atmosfere affini al realismo magico delle pagine di Garcìa Màrquez e Borges, che hanno rilanciato nel mondo la letteratura latinoamericana, grazie a suggestioni in cui è poeticamente sfumato il confine tra reale e irreale.
Marianna Accerboni

10 Angelo alla porta - olio 24x18

Angelo alla porta

06 Pregando l'angelo custode - olio 50x40

Pregando l’angelo custode

Otilia Saldana / 15-28 giugno

INAUGURAZIONE SABATO 15 GIUGNO ALLE ORE 18.30

India Teribe, olio su tela (40x30 cm)

India Teribe, olio su tela (40×30 cm)


La nuova maniera di Otilia Saldana
di Marianna Accerboni

Brillante e tenace, questa giovane artista presenta qui la sua nuova maniera pittorica, attraverso 22 oli su tela del tutto inediti e realizzati dal 2012 a oggi mediante pregiati pigmenti. D’origine panamense, Saldana riconferma in tale rassegna l’iniziale interesse per le immagini e la cultura del suo paese natale, che ripropone però con un’inclinazione stilistica diversa: abbandonato il simbolismo, si volge a una pittura di respiro più tonale e razionale, rimanendo ferma e intensa la sua inclinazione per i colori brillanti, tipici della cultura panamense. Continua a leggere

Otilia Saldana / 8 – 21 maggio 2010



I colori di Panamà
di MARIANNA ACCERBONI

INAUGURAZIONE SABATO 8 MAGGIO ALLE ORE 18

Otilia Saldana porta a Trieste l’eco di antichissime civiltà, i cui decori venivano realizzati attraverso elementi e pigmenti naturali, con i quali le donne indigene kuna usavano dipingere il proprio corpo, realizzando ancestrali esempi di body painting e che l’artista riprende nei suoi lavori in modo originale e autonomo rispetto al tema del folklore: simboli e segni che furono adoperati in seguito dalle indios kunas anche per decorare la camicia e il vestito di uso quotidiano, chiamati mola, e per abbellire le altre parti composite del loro abbigliamento mediante la sovrapposizione di strati di tessuto opportunamente ritagliati e cuciti a formare disegni complessi e nel contempo essenziali, in cui si riflette la luce e la vitale poesia dei Tropici.
Se, nell’osservare le interpretazioni dei decori popolari e i personaggi ritratti da Otilia, che vanno a formare una pittura naturalmente armonica, è istintivo, in rapporto al suo cromatismo acceso, il riferimento all’arte della mitica pittrice messicana Frida Kahlo, la quale esorcizzò il dolore attraverso l’intensità della sua brillante tavolozza e delle sue pulsioni; né può mancare, nell’analisi dell’iterazione del suo segno lineare e incisivo, il riferimento al ritmo dell’arte Inca, che connotò molte aree dell’America del Sud attraverso il più vasto impero precolombiano del continente americano; né, per scivolare in ambito letterario – conclude Accerboni – si può scordare la magica atmosfera, la quale avvolge i racconti del grande scrittore colombiano Gabriel Garcia Márquez, assieme alla luce e al silenzio, che rendono abbacinanti e uniche le strade di Macondo in “Cent’anni di solitudine”.

BIOGRAFIA
Giunta, per gli accadimenti della vita, a Trieste a soli 25 anni proveniente da zone di sogno, come quella sottile lingua di territorio – il Panamà – che congiunge Pacifico e Atlantico, tra il Mar delle Antille, la Colombia e la Costa Rica, Otilia Saldana ci dona il sorriso, l’allegria e la poesia della sua gente che, nel cuore del centro America, prende ogni giorno la vita come viene e “vive quello che ha”. Dopo il matrimonio e la nascita del primo figlio, scopre in sé la passione per l’arte e vi si avvicina, frequentando, in una sorta di full immersion, l’atelier del pittore triestino Paolo Cervi Kervischer, attivo in particolare nell’ambito dell’espressionismo astratto. Dopo aver sperimentato l’acrilico, la tecnica mista e l’olio, sceglie quest’ultimo quale mezzo prediletto e attraverso tale miscela compone un universo vivacissimo e felice sotto il profilo cromatico, che rispecchia e interpreta in chiave contemporanea il mondo da cui l’artista proviene, una terra ricca di tradizioni e di bellezze ancora poco note, in cui la civiltà indigena s’intreccia a quella spagnola, presente sul territorio dal XVI secolo.