Laura Grusovin / 14-27 novembre

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L’attesa, olio su tela, 2015

INAUGURAZIONE SABATO 14 NOVEMBRE ORE 18

Altri racconti di Walter Chiereghin

Entrare in una galleria d’arte che ospita una personale di Laura Grusovin è, non da oggi, un’esperienza analoga a quella di una conversazione che fa entrare l’interlocutore all’interno di una personalità e di una biografia esplicite e accoglienti, un microcosmo e un vissuto che parlano, mediante segni e colori, di esperienze vissute con profondità e consapevolezza e condivise con generosa levità, al punto che si rende perfino difficile discernere il piano estetico da quello di una ancor più coinvolgente ed empatica comunicazione con l’artista.
Per limitarsi a qualche notazione riguardante gli ultimi lavori di questa feconda ma accurata artefice, non si può non osservare come, variando per quasi impercettibili tratti le modalità della trasposizione su tela del proprio universo fantastico, la Grusovin si appoggi a una solida coerenza formale. Il suo agire artistico, difatti, pur passando, com’è naturale per un’artista ormai di lungo corso, attraverso fasi successive, dal surrealismo a una figurazione più aderente alla realtà (intrisa tuttavia di suggestioni esplicitamente simboliche), non rinnega nulla del proprio vissuto, procedendo non già per evoluzione ma piuttosto per approfondimenti successivi, cercando e ritrovando a ogni variazione del sismografo delle proprie emozioni lo strumento formale più adeguato a fornirne una declinazione in termini pittorici. Continua a leggere

Laura Grusovin / 16-29 novembre

INAUGURAZIONE SABATO 16 NOVEMBRE ORE 18

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Luce di casa, 2012

Paesaggi interiori di Paolo Levi

Sono i lavori elegantemente eseguiti da una pittrice che ha tre doti essenziali. La dote di sapere disegnare con rigore, quella di stendere il colore con sapienza e l’altra, altrettanto importante, di avere una grande fantasia surreale. Ma la sua surrealtà gioca sia sul piano onirico dello spiazzamento delle situazioni visuali, sia su quello di una certa ironia, sottile, malinconica.

Laura Grusovin è nata a Gorizia nel 1955, dove vive e lavora.Autodidatta, predilige la tecnica ad olio su tela o tavola.Lavora anche su carta (grafite, acquarello) e si dedica all’incisione.Dai lavori di carattere figurativo dei primi anni Ottanta, Laura Grusovin passa a soggetti neo-surreali, che caratterizzeranno la sua produzione per oltre un decennio. Negli anni Duemila approda a una maggiore adesione formale alla realtà, approfondendo la ricerca sui moduli e le forme, per ritornare, nelle ultime opere, a soggetti simbolico-surreali.Negli ultimi vent’anni ha allestito numerose mostre personali e partecipato a più di un centinaio di esposizioni di gruppo, fiere d’arte e concorsi in Italia, Austria, Slovenia, Spagna, Gran Bretagna, Finlandia, Belgio, Polonia, Cina e U.S.A.

Laura Grusovin / 19 novembre – 2 dicembre



Stagioni diverse
di WALTER CHIEREGHIN

INAUGURAZIONE SABATO 19 NOVEMBRE ALLE ORE 18

A chi di Laura Grusovin conosca l’avventura pittorica, il suo sgomitolarsi nel tempo, risulteranno in larga misura conformi alla sua più recente stagione creativa le opere esposte in questa sua personale triestina: abbandonata da qualche tempo la via che tanto pareva (ed era) a lei congeniale dell’espressione surreale, propone oggi in più compassate forme figurative un suo microcosmo, per lo più naturalistico, nel quale più infrequente e sicuramente meno esplicita appare la riflessione sul proprio universo interiore, meno consapevole l’aggirarsi nei labirinti della visione onirica, più mimetizzato l’ordito narrativo che contraddistingueva molte sue immagini di qualche anno addietro.
Anche in questa sua nuova stagione, tuttavia, l’artista (com’è del resto inevitabile) mette a frutto le esperienze e le perizie acquisite nella precedente attività creativa, restituendo anche ora la trasfigurata visione del reale attraverso la compostezza formale di un realismo meticoloso ed attento, palpitante soprattutto nella scelta esercitata sulla tavolozza, in gamme tonali di limitata ampiezza, anche se, in dipinti diversi, inclini tanto alle solarità di gialli e rossi quanto alla sommessa melodie dei verdi e dei bruni. Sono opere dove la ricerca di punti di osservazione spesso sospesi a mezz’aria, la ricercatezza di soluzioni luministiche radenti, fissate sulla tela in un loro attimo aurorale o crepuscolare, lo stesso ritmo compositivo originale sono tutti fattori che allontanano, nonostante il nitore del segno grafico e lo studio attento dell’adesione al reale, da una definizione di pittura iperrealista, proprio per quanto, anche a prima vista, si percepisce della sofferta partecipazione emotiva dell’artista al compiersi dell’opera. La pittura della Grusovin ci aveva abituato a una composizione policentrica, a eventi narrativi che collocavano, come per i primitivi della più alta nostra tradizione pittorica, su una medesima superficie scenica eventi cronologicamente separati, come pure alla presenza di più o meno espliciti elementi simbolici, a sottintendere significati diversi da quelli a prima vista rappresentati. Ora tutto questo, tutto ciò che componeva, in altre parole, la sua ricerca nell’ambito delle modalità espressive di impostazione surrealista, ha lasciato spazio a questa diversa poetica, basata su una più composta contemplazione della realtà, con cedimenti solo marginali e quasi inavvertibili a stilemi e richiami del periodo che l’ha preceduta. Eppure, a non volersi fermare a una prima superficiale impressione, è rinvenibile anche nella compostezza attuale una traccia vivida dell’artista di ieri: si pensi soltanto alla metafora del dipinto Dopo, al valore simbolico di un nido vuoto a ricordare i genitori, oppure alle stravaganti figurine in altalena in primo tempo avvertite come frutti sulla chioma di un albero. Un divenire pittorico che narra dell’intensità con la quale viene affrontato il lavoro creativo, che, per quanto sorvegliato e rigoroso, non riesce a contenere tutta l’esuberante necessità di narrarsi dell’artista, sia quando ciò avvenga in una spumeggiante leggera ironia, sia quando riveli un più profondo e coinvolgente travaglio emotivo.

Laura Grusovin è nata a Gorizia nel 1955, dove vive e lavora. Autodidatta, predilige la tecnica ad olio su tela o tavola. Dai lavori di carattere figurativo dei primi anni ottanta, Laura Grusovin passa a soggetti neosurreali, che caratterizzeranno la sua produzione per oltre un decennio, fino ad approdare nelle sue ultime opere ad una maggiore adesione formale alla realtà, approfondendo la ricerca sui moduli e le forme. Negli ultimi quindici anni ha allestito una trentina di mostre personali e partecipato a più di cinquanta fra esposizioni di gruppo, fiere d’arte e concorsi in Italia, Austria, Slovenia, Spagna, Gran Bretagna, Finlandia, Belgio, Polonia, Cina e U.S.A.