Bressanutti Duiz Villibossi
7-20 aprile

INAUGURAZIONE SABATO 7 APRILE ORE 18.00

Villibossi – Bressanutti – Duiz: cinquanta anni dopo.

Bress-Duiz-Villibossi COPVillibossi, Bressanutti e Duiz, tre artisti che vengono nuovamente riuniti in questa mostra a cinquant’anni dalla loro ultima comune esposizione, tre artisti accomunati da una fedeltà al vero che è prima impegno morale che ricerca stilistica, ma all’interno di tale impegno e di tale fedeltà, le scelte di linguaggio si aprono su un ventaglio piuttosto ampio di ipotesi formali che coprono un’estesa sezione dell’arco delle esperienze artistiche della cultura figurativa triestina. Per ultimo ricordiamo l’amicizia di lunga data che ha legato i tre artisti, il pubblico da solo si potrà accorgere dell’aria confidente e domestica che circola in questa mostra dove la realtà è affrontata con diversa disposizione d’animo ma nell’intento unitario di farne concorde esperienza di vita.

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Villibossi – Libellula, Marmo Lasa

Villibossi Scomposizione di figura 66x45x20 Marmo Bardiglio della Garfagnana2_1120

Villibossi – Scomposizione di figura, Marmo Bardiglio della Garfagnana

Duiz Quiete sul canale Part 50x70

Duiz – Quiete sul canale

Duiz Marina 1970 50x60 Picc

Duiz – Marina

Bressanutti Vecchia radio 50x35

Bressanutti – Vecchia radio

Bressanutti Le ciave del porton 39x50

Bressanutti – Le ciave del porton

Giovanni Duiz / 5 – 18 marzo

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Miramare, la perla

INAUGURAZIONE SABATO 5 MARZO ALLE ORE 18

Il mondo fantastico di Marianna Accerboni

Surreale e sognante, onirico e perfetto nella stesura pittorica, Giovanni Duiz, scomparso di recente, ci ha lasciato una visione del mondo e della vita limpida e luminosa, espressa anche nell’ambito del linguaggio magico-fantastico con straordinaria chiarezza, levità ed eleganza.
Questa mostra ci riporta per mano nel suo mondo quasi fatato, a volte algido: un universo di cielo e di mare, dove il contesto urbano è espresso nella rappresentazione di una sorta di città ideale: nelle interpretazioni più razionali, attraverso prospettive quasi a volo d’uccello, e in quelle più fantastiche, mediante la raffigurazione di isole turrite di grande fascino, difese dalle rocce. Quasi a simbolizzare il temperamento riservato dell’artista.
La stessa eleganza, luminosità e delicatezza Duiz riservava per altro alle nature morte e alle altre tematiche, come per esempio Venezia, lo sport e il mondo circense, che, intrecciate tra di loro, la rassegna ripropone.

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Dopo la nevicata

Nato a Trieste nel ’23, autodidatta, il pittore aveva iniziato a operare nell’arte verso la fine degli anni cinquanta, tramutando con garbo e misura, ma con idee molto personali, il linguaggio realista degli esordi in un nitido realismo magico dalle sfumature metafisiche e surreali: dipinti, realizzati a olio e ad acrilico soprattutto su tavola, ricchi di una fantasia, moderata comunque dal raziocinio, e da un’innata tendenza alla precisione, che lo avvicinavano all’iperrealismo, rammentando negli sfondi e nelle strutture spaziali la cultura visiva essenziale e finissima del Rinascimento toscano e delle sue miniature.
Artista dai cromatismi nitidi e luminosi, la cui pittura era basata sulla precisione del disegno e sull’impiego sapiente del colore, Duiz ci consegna un mondo cristallino rivisitato attraverso un limpido fantasticare d’inclinazione scenografica e offerto al fruitore grazie al medium costante della raffinatezza. Ma forse pochi sanno che aveva in sé anche una vena caricaturale e umoristica, che la mostra sa far intravvedere: un’indole artistica dunque apparentemente semplice, ma in realtà ricca d’interessi culturali e d’infinite sfumature esperite nella luce, nel silenzio e nella bellezza.

3 La proprietà carsica  50x60

La proprietà carsica

2 Casette nel porticciolo 35x50

Casette nel porticciolo

2 Bestiario 50x70

Bestiario

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Giovanni Duiz / 14 dicembre – 3 gennaio

Giovanni Duiz - La Salute, olio su tavola (80x65 cm)

Giovanni Duiz – La Salute, olio su tavola (80×65 cm)

INAUGURAZIONE SABATO 14 DICEMBRE ALLE ORE 18.00

Omaggio a Duiz di Marianna Accerboni

Surreale e sognante, onirico e perfetto nella stesura pittorica, Giovanni Duiz, scomparso di recente, ci ha lasciato una visione del mondo e della vita limpida e luminosa, espressa anche nell’ambito del linguaggio magico-fantastico con straordinaria chiarezza, levità ed eleganza.
Questa mostra ci riporta per mano nel suo mondo quasi fatato, a volte algido: un universo di cielo e di mare, dove il contesto urbano è espresso nella rappresentazione di una sorta di città ideale: nelle interpretazioni più razionali, attraverso prospettive quasi a volo d’uccello, e in quelle più fantastiche, mediante la raffigurazione di isole turrite di grande fascino, difese dalle rocce. Quasi a simbolizzare il temperamento riservato dell’artista.
La stessa eleganza, luminosità e delicatezza Duiz riservava per altro alle nature morte e alle altre tematiche, come per esempio Venezia, lo sport e il mondo circense, che, intrecciate tra di loro, la rassegna ripropone.
Nato a Trieste nel ’23, autodidatta, il pittore aveva iniziato a operare nell’arte verso la fine degli anni cinquanta, tramutando con garbo e misura, ma con idee molto personali, il linguaggio realista degli esordi in un nitido realismo magico dalle sfumature metafisiche e surreali: dipinti, realizzati a olio e ad acrilico soprattutto su tavola, ricchi di una fantasia, moderata comunque dal raziocinio, e da un’innata tendenza alla precisione, che lo avvicinavano all’iperrealismo, rammentando negli sfondi e nelle strutture spaziali la cultura visiva essenziale e finissima del Rinascimento toscano e delle sue miniature.
Artista dai cromatismi nitidi e luminosi, la cui pittura era basata sulla precisione del disegno e sull’impiego sapiente del colore, Duiz ci consegna un mondo cristallino rivisitato attraverso un limpido fantasticare d’inclinazione scenografica e offerto al fruitore grazie al medium costante della raffinatezza. Ma forse pochi sanno che aveva in sé anche una vena caricaturale e umoristica, che la mostra sa far intravvedere: un’indole artistica dunque apparentemente semplice, ma in realtà ricca d’interessi culturali e d’infinite sfumature esperite nella luce, nel silenzio e nella bellezza.

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