Claudio Bonanni / 14-27 ottobre

Trieste

Trieste

APERTURA SABATO 14 OTTOBRE 2023, ORE  17

Luoghi del cuore
Parigi, Positano, Sappada e Trieste

CENNI CRITICI
“… Si aprono con ampiezza grandangolare le versioni panoramiche dell’Ile de la Citè e dell’Ile Saint-Louis, dominate dalla mole di Notre Dame. Il complesso, ammantato di velature azzurre, auree, cinerine che ne sottolineano l’impianto volumetrico, si specchia nelle acque della Senna con un gioco prezioso di riflessi e marezzature. …”
Licio Damiani – Parigi

“… Dal serbatoio lirico della memoria escono scorci vasti, particolari minimi, microspazi accostati e irraggiungibili ed evanescenti orizzonti. Sono ulivi robusti e solitari, muraglie ornate d’anfora e vasi traboccanti di fiori, pergolati di glicini, che conducono tra chiaro e scuro a uno sbocco pensile sul mare, verso un’accogliente casa o una balaustra vegetale in trionfo estivo. …”
Gianfranco Scialino – Positano

Parigi

Parigi

Positano

Positano

“… La luce interpretata da Bonanni è vibrante e onnipresente come la rappresenta la fisica, ma nei suoi quadri essa è soprattutto incanto e rivelazione. La neve fatta blu dal procedere del crepuscolo accoglie il paese nella plaga della quiete notturna e del cedimento all’oblio. Le luminescenze di un tramonto che si esaurisce marcano il profilo di campanile e chiesa e rivelano, sfiorandoli, i tetti spioventi delle case adossate le une alle altre. …”
Gianfranco Scialino – Sappada

“… L’azzurro lapislazzulo del mare e del cielo, la sera rossa – scandita all’orizzonte dal cerchio del sole come un monile d’argento – che si rinfrange sui moli, sulle torri, sui magazzini, la visione aerea del golfo tempestato dal trionfo di luci riflesse nei palpiti lievi dei flutti alitano in una sospensione poetica, in una rapinosa visione. S’irradia da queste immagini la dolcezza delle notti d’estate, quando la realtà si trasforma in apparizione. …”
Licio Damiani – Trieste

Sappada

Sappada

Claudio Bonanni / 19 febbraio-4 marzo

APERTURA SABATO 19 FEBBRAIO 2022 ORE 17

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L’ariosa poesia di Claudio Bonanni
Claudio Bonanni frequenta un territorio espressivo denso di sollecitazioni, derivate dall’ambiente in cui vive; qui l’artista va a reperire quei motivi che sulla tela passano con facilità dallo stato fisico a quello poetico. L’adesione al vero è solo un motivo di partenza per una vicenda, quella squisitamente creativa, che lo impegna sul versante di una resa cromatica complessa nella sua strutturazione d’impasti; essa non replica semplicemente l’esistente, ma lo trasforma in un’atmosfera di luminosa musicalità di forme e colori.
Enzo Santese

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Lontano da ogni cupezza e melanconia, le opere di Claudio Bonanni, si presentano ricche di solarità mediterranea, memori delle scuole vedutiste nate a Napoli ma consapevoli da un lato del sedimentarsi lungo tutta la cultura del Novecento dei modi post impressionisti in varie maniere risolte ed affrontate e dall’altro dai tagli netti cari a tanti maestri del passato. La pittura di Bonanni non si riduce mai a schema di scontata ovvietà ma si rivela sempre attenta alla materia e al colore, disponibile a soluzioni pittoriche diversificate pur all’interno di un discorso unitario e saldamente impostato. Di questo pittore colpisce la gioiosità della luce, lo sguardo positivo e meravigliato che indugia, contemporaneamente, sull’assieme del paesaggio e sul particolare conferendo all’opera una silente ed ariosa poesia.
Claudio H. Martelli

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Claudio Bonanni / 2-15 aprile

INAUGURAZIONE SABATO 2 APRILE ORE 18

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Trieste, Istria, Carnia e Dolomiti nella pittura di Claudio Bonanni
di Licio Damiani

Il gigantesco pino che si protende in primo piano, come l’apertura di un sipario vegetale, sulle grotte lambite dall’azzurrità del mare, un gruppo di bagnanti sui sassi a crogiolarsi al sole, colori vividi, luminosi, estivi. E’ uno dei quadri di Claudio Bonanni che ritraggono la magia di Cigale, nell’isola di Lussino. Dal bruire dei pigmenti par di udire levarsi lo stridere delle cicale, paiono effondersi profumi acri e saporosi di resina e di salsedine. In un’altra tela il pittore ha ritratto il porto di Lussinpiccolo, con le facciate luminose delle casette schierate festosamente sulla riva e alla fonda i bragozzi dei pescatori intrisi d’un’aura di leggenda. Niente imbarcazioni da diporto, niente panfili turistici. L’atmosfera è quella di un tempo di contemplazione e di silenzio, quando Lussino era un luogo incantato da scoprire con il respiro dell’anima, di cui rimane una polvere di nostalgia. E ancora, le rocce battute dai cavalloni crespati di spuma, intarsiate di patelle da staccare con il coltello per assaporare la minuta massa gelatinosa del mollusco, e le barche tratte a riva, evocanti avventurosi peripli della fantasia.

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Claudio Bonanni, romano di Tivoli, ha scoperto l’isola magica degli Argonauti e se ne è innamorato. Nei suoi dipinti palpita l’esprit d’élection d’un’isola smagliante e felice.
Accanto alle liriche immagini lussignane si avvicendano altri luoghi dell’Istria marittima, come Rovigno, blandita dalla rosea carezza del sole. E poi Trieste, dalla quale si leva una “lauda” figurativa di potente espressività. Un piccolo capolavoro è la veduta notturna del Molo Audace ripreso di scorcio, come uno sperone proteso nel blu profondo del mare e del cielo incoronato dalle luci lontane della città . Una sospensione poetica, una visione estatica.
Dalle elegie marine alla montagna. I paesaggi della Carnia e delle Dolomiti si collocano in una personale atmosfera di “oggettività fantastica”, in cui il declinare del rilievo documentale verso certo straniamento iperrealista viene travolto dalla fluidità e dal fremere scapigliato dei pigmenti, dalle taccheggiature sontuose di materia, dai fraseggi di una tecnica abile e preziosa, dallo sciogliersi delle masse strutturali in una stoffa densa e atmosfericamente mobile.

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