Claudio Bonanni / 19 febbraio-4 marzo

APERTURA SABATO 19 FEBBRAIO 2022 ORE 17

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L’ariosa poesia di Claudio Bonanni
Claudio Bonanni frequenta un territorio espressivo denso di sollecitazioni, derivate dall’ambiente in cui vive; qui l’artista va a reperire quei motivi che sulla tela passano con facilità dallo stato fisico a quello poetico. L’adesione al vero è solo un motivo di partenza per una vicenda, quella squisitamente creativa, che lo impegna sul versante di una resa cromatica complessa nella sua strutturazione d’impasti; essa non replica semplicemente l’esistente, ma lo trasforma in un’atmosfera di luminosa musicalità di forme e colori.
Enzo Santese

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Lontano da ogni cupezza e melanconia, le opere di Claudio Bonanni, si presentano ricche di solarità mediterranea, memori delle scuole vedutiste nate a Napoli ma consapevoli da un lato del sedimentarsi lungo tutta la cultura del Novecento dei modi post impressionisti in varie maniere risolte ed affrontate e dall’altro dai tagli netti cari a tanti maestri del passato. La pittura di Bonanni non si riduce mai a schema di scontata ovvietà ma si rivela sempre attenta alla materia e al colore, disponibile a soluzioni pittoriche diversificate pur all’interno di un discorso unitario e saldamente impostato. Di questo pittore colpisce la gioiosità della luce, lo sguardo positivo e meravigliato che indugia, contemporaneamente, sull’assieme del paesaggio e sul particolare conferendo all’opera una silente ed ariosa poesia.
Claudio H. Martelli

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Claudio Bonanni / 2-15 aprile

INAUGURAZIONE SABATO 2 APRILE ORE 18

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Trieste, Istria, Carnia e Dolomiti nella pittura di Claudio Bonanni
di Licio Damiani

Il gigantesco pino che si protende in primo piano, come l’apertura di un sipario vegetale, sulle grotte lambite dall’azzurrità del mare, un gruppo di bagnanti sui sassi a crogiolarsi al sole, colori vividi, luminosi, estivi. E’ uno dei quadri di Claudio Bonanni che ritraggono la magia di Cigale, nell’isola di Lussino. Dal bruire dei pigmenti par di udire levarsi lo stridere delle cicale, paiono effondersi profumi acri e saporosi di resina e di salsedine. In un’altra tela il pittore ha ritratto il porto di Lussinpiccolo, con le facciate luminose delle casette schierate festosamente sulla riva e alla fonda i bragozzi dei pescatori intrisi d’un’aura di leggenda. Niente imbarcazioni da diporto, niente panfili turistici. L’atmosfera è quella di un tempo di contemplazione e di silenzio, quando Lussino era un luogo incantato da scoprire con il respiro dell’anima, di cui rimane una polvere di nostalgia. E ancora, le rocce battute dai cavalloni crespati di spuma, intarsiate di patelle da staccare con il coltello per assaporare la minuta massa gelatinosa del mollusco, e le barche tratte a riva, evocanti avventurosi peripli della fantasia.

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Claudio Bonanni, romano di Tivoli, ha scoperto l’isola magica degli Argonauti e se ne è innamorato. Nei suoi dipinti palpita l’esprit d’élection d’un’isola smagliante e felice.
Accanto alle liriche immagini lussignane si avvicendano altri luoghi dell’Istria marittima, come Rovigno, blandita dalla rosea carezza del sole. E poi Trieste, dalla quale si leva una “lauda” figurativa di potente espressività. Un piccolo capolavoro è la veduta notturna del Molo Audace ripreso di scorcio, come uno sperone proteso nel blu profondo del mare e del cielo incoronato dalle luci lontane della città . Una sospensione poetica, una visione estatica.
Dalle elegie marine alla montagna. I paesaggi della Carnia e delle Dolomiti si collocano in una personale atmosfera di “oggettività fantastica”, in cui il declinare del rilievo documentale verso certo straniamento iperrealista viene travolto dalla fluidità e dal fremere scapigliato dei pigmenti, dalle taccheggiature sontuose di materia, dai fraseggi di una tecnica abile e preziosa, dallo sciogliersi delle masse strutturali in una stoffa densa e atmosfericamente mobile.

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Claudio Bonanni / 24 aprile – 7 maggio 2010



INAUGURAZIONE SABATO 24 APRILE ALLE ORE 18

Claudio Bonanni è nato a Tivoli ( Roma ) il 29 Settembre 1960. 
Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma,
dal 1980 al 1986, è andato a Parigi per studiare pittura, sotto la guida del maestro tiburtino Pio Santini che si era trasferito nella capitale francese cinquant’anni prima.
Qui ha avuto modo di approfondire la conoscenza degli impressionisti che aveva studiato nei primi anni,primo tra tutti Pissarro. Rientrato in Italia ha frequentato, a Roma, lo studio dello svedese Ernest Kronberg , lo stesso che fu di Antonio Canova,e a Tivoli quello di Lauri Leppanen,allievo prediletto di Oscar Kokoschka.
Dal 1989 si è trasferito a Udine, dove ha avuto modo di conoscere il maestro Fred Pittino e di frequentare assiduamente il suo studio.

In Friuli, Claudio Bonanni ha scoperto la montagna . E’ nata così una nuova grande passione: ai paesaggi natii, ai ritratti e ai soggetti marini si sono così aggiunti quelli montani, colti nei vari mutamenti stagionali,che tanto hanno impegnato il pittore in questi ultimi anni.
Tra le numerose mostre collettive e personali si possono annoverare quelle a Villa D’Este di Tivoli, alla Galleria Romana, al Castello di Mauterndorf ( Austria ), al Graf Bobby Salon di Vienna, all’ Italian Pavillon di Tokio, all’Istituto di Cultura di Atene, agli Antichi Arsenali di Amalfi,alla Galleria La Fenice di Udine, alla Galleria Comunale ” Le Logge ” di Assisi, alla Galleria Comunale di Sappada, alla Galleria Comunale di Trieste e all’ex Chiesa S.Michele Arcangelo di Tivoli .
Ognuna di esse ha riscosso sempre ottimi consensi di critica e di pubblico.
Significative in questi ultimi anni le amicizie strette con alcuni importanti maestri, quali Franco Polizzi a Roma, Ottavio Mazzonis a Torino, Ugo Guidi a Bologna.

www.claudiobonanni.com