Casarsa / 17 – 30 ottobre

INAUGURAZIONE SABATO 17 OTTOBRE 2015 ALLE ORE 18

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Bosa, 2014

Il colore è steso con una potenza di sensualità quale simbolo di un esotismo che ricorda la lezione di Gauguin, per i paesaggi mediterranei e quelle donne africane dal volto intenso di madonne nere – un esotismo che si rompe nella violenza dei gialli, e dei bruni, dei rossi mattone e si esalta in passionalità di forma e colore.
C’è nell’artista come una febbre di narrare luoghi, persone con una grande forza emozionale (…). I paesaggi veneziani, così intensi con quel nero delle gondole che sembrano inghiottite da ferme acque d’un verde esaltato da luminosità fredde, così in contrasto con quelle intense e solari marine di Bretagna e Andalusia, dove l’azzurro e il verde d’un sol colpo illuminano l’immagine (…). Violento, ardito, con una tavolozza di colori in contrasto, talvolta romantico, talvolta trasgressivo ha un linguaggio libero e istintivo.
Marili ContiTrieste Oggi

Si dipanano dinanzi ai nostri occhi calde, severe, equilibrate espressioni pittoriche e grafiche…
L’artista si è attestato su espressioni di equilibrato realismo, in cui l’innata sensibilità grafica sottolinea e incide con garbate, appena percettibili linee, le compatte campiture di colore.
Marianna AccerboniIl Piccolo

Per Casarsa la pittura è l’inequivocabile riscontro della sua personalità con il vissuto delle emozioni, nei comportamenti, nei rituali ispirati dagli archetipi di etnie diverse. Da quando è rientrato in Friuli, egli ha più volte dipinto, enfatizzandolo, l’annodarsi dei viluppi del gelso: nelle tracce delle amputazioni è riconoscibile l’eco del tormento vissuto dall’autore. Tornato, non ritrova più la società, nel senso di socialità, del suo tempo; non più il paesaggio, non più la terra, nè i ritmi di vita di allora …
Questo impasto di percezione del reale e di coinvolgimento emotivo è presente nella sua pittura e testimonia il senso del suo itinerario esistenziale, che gli ha dato modo di assaporare il fascino dei segreti rapporti della natura, presente tanto sotto la coltre di neve, quanto nell’esplosiva esuberanza dei campi di grano, solenni protagonisti di una vita che vive di luce e di colore.
Luciano Peressinotto

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Venezia, 2014

Redi Casarsa è nato a Branco di Tavagnacco (Udine) nel 1942. Ha frequentato la scuola d’arte “Giovanni da Udine” guidato dai maestri Emilio Caucigh e Dino Basaldella.
Figlio di un pittore decoratore, rivela molto presto la sua passione per il disegno e la pittura: si ritrovano infatti acquarelli datati 1958 e nel 1959 il suo talento era già stato messo in luce dalla stampa regionale. Nel 1961, a soli 19 anni, vince il primo premio di un concorso di grafica per un’industria vetraria belga e ciò lo porta ad emigrare in Belgio. Rimarrà in quel paese per trent’anni.
Durante il suo percorso artistico ad oggi ha tenuto oltre cento mostre personali in Italia ed all’estero ed è stato invitato a centinaia di collettive ottenendo numerosi premi.
I suoi paesaggi innevati ci trasmettono una sensazione di quiete, mentre gli ambienti mediterranei, provenzali o africani da lui vissuti effondono calore. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Australia, Austria, Belgio, Francia, Inghilterra, Italia, Svizzera, USA, Repubblica del Congo, Croazia e Slovenia.

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Balleux, 2014

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