20 gennaio – 2 febbraio 2024

Un missile costa mille cuori
L’arte dadaista di Carlo Fritsch

Inaugurazione sabato 20 gennaio 2024, alle ore 18.00
Presentazione critica di Franco Rosso.

Le due lune

Il titolo della mostra (alla Tristan Tzara….) già anticipa che Carlo Fritsch si esprime creativamente con linguaggio dadaista, attingendo alla sua cultura letteraria, al suo cimentarsi con la recitazione teatrale, riflettendo sulla contemporaneità e sugli avvenimenti che la caratterizzano.
“Sono opere – scrive Franco Rosso nella presentazione – che rappresentano l’esito creativo conclusivo di una curva esperenziale che si è rivelata palestra mentale per approntare il suo repertorio visivo, ma anche impalcatura concettuale del suo lavoro. Del dadaismo Fritsch fa sua una certa dissacrazione dell’arte, ma soprattutto l’effetto di spaesamento e di slittamento dei contenuti dalla sfera estetica a quella riflessiva e comunicazionale, sempre con quella impronta ironica che configura il dadaismo come una costante dello spirito, più che un movimento un atteggiamento. Dal dadaismo prende anche l’avversione alla morale corrente e dominante, la protesta poetica ed etica contro la guerra, l’uso dell’allusione ironica, la demistificazione della preziosità materica dell’opera d’arte, l’equivalenza tra immagine dipinta e oggetto e quindi l’uso del collage. Tutte cose che troviamo nelle opere esposte in questa Mostra, realizzate su tela, carta, polistirolo ed altro, tutte corredate da titoli in qualche modo indicativi. Ad ispirarlo i libri di Haruki Murakami o di Svevo, gli scenari di guerra oggi in essere, gli enigmi psicologici della contemporaneità, il caos che aggredisce la società, poi lui unisce storia, utopia e realtà con un approccio alla fine giocoso, quasi volesse con ironia visualizzare l’ideologia liquida protagonista del nostro tempo. Lo fa agendo “artisticamente” creando immagini nelle quali la bellezza si sottrae alla mistificazione della cosmesi, tipica del virtuosismo esecutivo: sempre con il suo mordente inventivo attraverso il quale Carlo Fritsch ci introduce in una sfera del reale, considerando la realtà non come statica oggettivazione, ma come intreccio, viaggio convergente di azioni e accadimenti”.
Coerente con la sua passione per la letteratura, Carlo Fritsch ha previsto che i visitatori della Mostra potranno scegliere di acquistare due opere il cui provento sarà interamente devoluto al Fondo istituito per il “Restauro Libreria Antiquaria Umberto Saba”. L’acquirente verserà l’importo direttamente sull’IBAN bancario previsto a favore dell’iniziativa solidale volta a conservare a Trieste un suo “tempio” culturale.

Potrebbero piovere pesci
La ferriera

9-19 gennaio 2024

Maestri d’arte: Stultus e Brumatti

Mostra delle opere dei pittori Dyalma Stultus e Gianni Brumatti

Dyalma Stultus – Vecchie mura
Gianni Brumatti – Vecchia stazione Pisino

Apertura martedì 9 gennaio 2024, alle ore 10.00.

La moglie di Dyalma Stultus, Norma Aquilani, scrisse di loro nel marzo del 2004: “Sono entrambi nati a Trieste nel 1901 e si sono frequentati sin dalla giovane età. Hanno conseguito ambedue studi artistici, Dyalma all’Accademia di Belle Arti a Venezia e Gianni all’Accademia del Circolo Artistico di Trieste. Pur apparentemente molto diversi, Gianni alto e bruno, Dyalma biondo e minuto, hanno in comune la grande passione per l’arte e l’amore per la famiglia. C’è inoltre un lato del carattere che li accomuna: una vena nostalgica che si manifesta palesemente nella corrispondenza tra loro intercorsa, dalla fine degli anni trenta in poi. Erano tempi difficili ed il ricordo passa volentieri ai tempi della giovinezza, quando assieme andavano per le campagne intorno a Trieste con tele e cavalletti per dipingere all’aperto e, malgrado la fatica, sempre con immutato entusiasmo. Dyalma e Gianni vantano entrambi critici illustri quali: Silvio Benco, Ugo Ojetti, Decio Gioseffi, Remigio Marini, Fulvio Apollonio, Giulio Montenero, Carlo Milic, e altri. Inoltre hanno partecipato alle maggiori rassegne nazionali ed internazionali: tra queste le Biennali di Venezia, le Quadriennali di Roma e di Torino, ed altre a carattere nazionale. Molto ancora si potrebbe dire di questi due artisti e grandi amici, ma sicuramente ciò che più li unisce è la fede nell’arte che non li ha mai abbandonati, malgrado le traversie ed i momenti critici della loro vita. Dopo la scomparsa di Dyalma, Gianni e la mia famiglia hanno mantenuto un’amichevole corrispondenza.”

AVVISO

Chiusura festiva

La Galleria rimarrà chiusa dal 31 dicembre 2023 all’8 gennaio 2024.
Buone feste!