Armando Cacitti /
23 gennaio – 5 febbraio

INAUGURAZIONE SABATO 23 GENNAIO ALLE ORE 18
Presenta il giornalista Fabio Pagan
Al sassofono Matteo Sincovich
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Armando Cacitti. Egitto
di  Lucy Saja Cacitti
Armando Cacitti nasce a Tolmezzo, in Carnia. Studia dai Salesiani. Dopo il diploma arriva a Trieste per studiare lingue all’Università. Finiti gli studi inizia la carriera bancaria. Il primo lavoro è con la Banca nazionale del lavoro, a Roma. Seguono Lombardia, Veneto, centro Italia, estero; infine nel lontano 1980 torna a Trieste. Lavora sempre con serietà, professionalità, puntualità e sicurezza. I collaboratori lo stimano e lo seguono nel lavoro con dignità e ammirazione, anche se alle volte pensano che forse è fin troppo severo.
Ma lo amano.
Un uomo leale e scrupoloso che ama la vita, dinamico, che pratica parecchi sport. La montagna è la sua passione anche se, vivendo a Trieste, comincia ad amare pure il mare. Viaggia, è curioso, aperto a tutte le novità: tecnologiche, letterarie, fotografiche.
Di carattere un po’ chiuso, non ama mettersi in mostra; difatti pur essendo socio di due circoli fotografici (il Circolo fotografico triestino e il Circolo Fincantieri Wartzila) non ha mai preso parte a una mostra fotografica. Ecco il perché anche di questo lavoro: penso sia arrivato il momento di mostrare agli altri qualcosa che lo ricordi.
Armando, un uomo che al momento giusto si trasforma in un caro ragazzo, capace di divertirsi e di far divertire. Spesso, nei nostri viaggi con il Circolo fotografico Wartzila, faceva parte di un piccolo gruppo di “attori”: quasi sempre il suo personaggio era spiritoso, brillante e gioioso. Alla fine applausi.
Ho passato con lui gran parte della mia vita. Ho visto tanti paesi, visitato terre lontane e con lui ho imparato tante cose. L’Africa è rimasta nel suo cuore dal primo momento che ha messo piede in quel continente meraviglioso. Abbiamo fatto due viaggi molto belli e ne avevamo in progetto un terzo.
Purtroppo un giorno di marzo di qualche anno fa se ne è andato in silenzio, dicendomi “ciao, ci vediamo domani”. Ma non è stato così. Una telefonata tragica dall’ospedale mi diceva che, invece, nella notte mi aveva lasciato per sempre.
Ecco in poche parole il profilo di mio marito.
Ma non sono riuscita a dire tutto quello che ho avuto da lui.

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