Adriano Fabiani / 20 ottobre – 2 novembre

Storie di luoghi
INAUGURAZIONE SABATO 20 OTTOBRE ALLE ORE 18 
Una mostra di ottimo livello presso la Galleria Rettori Tribbio del pittore Adriano Fabiani, artista muggesano noto anche per la sua attività di animatore artistico e grafico che si dedica da lunghi anni pure alla fotografia e alla cinematografia, ha presentato una serie di opere recenti che sono la testimonianza di come sia possibile, pur rimanendo fedeli al proprio mondo figurativo, conservare non solo la freschezza ma aggiornare il linguaggio quasi cercando di raccontare con le sue tele una storia del luogo che ritrae. Fabiani è sempre rimasto legato alla veduta, al paesaggio, fin dal tempo in cui muoveva i primi passi a quella scuola di vita ed arte tenuta bonariamente durante tutti i giorni e le domeniche d’estate dal pittore Giovanni Babuder, suo maestro, uno degli ultimi animatori di alto livello del genere, al quale piaceva circondarsi di giovani allievi ed amici innamorati dell’arte verso i quali era prodigo di insegnamenti e suggerimenti. Erano gli anni settanta, tempo in cui non era raro incontrare pattuglie di pittori plein air lungo le stradine del Carso, Barcola e verso Grado, nei quali ogni anno i vari sodalizi artistici organizzavano frequentatissime competizioni ex tempore.
Lezione preziosa e ben assimilata da Fabiani che attraverso Babuder, formatosi a sua volta all’Accademia di Belle Arti di Bologna sotto la guida di Giorgio Morandi, seppe impossessarsi di un gioioso luminismo che, a differenza del maestro, non tradusse però in schemi postimpressionisti ma secondo un linguaggio personale frutto di morbida mediazione tra lezione espressionista e cubista. Una pittura corposa, efficace e mai didascalica, di un verismo trasformato che talvolta sapeva scomporsi in tensioni astratte.
Questa mostra, salvo qualche eccezione di chiaro vedutismo, ha allineato alcuni pezzi di pregevolissima fattura come ”Barche a Rovigno”, molto ammirato, e ”Il gelso dei Fabiani a Kobdilj” chiaramente ispirato alla saga familiare magistralmente descritta nel bel romanzo autobiografico del Ferrari.

Claudio H. Martelli (da Trieste ArteCultura – febbraio 2010 N. 144)

ADRIANO FABIANI è stato per lungo tempo allievo del pittore Giovanni Babuder, al quale lo legò una profonda amicizia. Da lui apprese i rudimenti di una tecnica efficace e duttile e l’amore per una visione artistica che affonda le sue radici nell’idea impressionista.
Ha tenuto, dal 1967, sessantacinque mostre personali, inoltre ha esposto in numerose rassegne collettive e di gruppo nazionali e internazionali in diverse città italiane: Udine, Gorizia, Pordenone, Grado, Monfalcone, Modena, Muggia, Milano, Padova, Roma, Trieste; ed all’estero: Slovenia, Croazia, Jugoslavia, Francia, Belgio, Germania, Austria, Svizzera, ottenendo numerosi premi e segnalazioni.
Ha partecipato nell’ambito dell’United Nations of The Arts Academy ai Simposi Internazionali d’Arte a Trieste nel 2002, Brioni (Croazia) nel 2004, Berchtesgaden (Germania) nel 2005, a Limana (Belluno) nell’ambito delle Mostre LimanArte nel centenario dello scrittore ed artista Dino Buzzati nel 2006, e nello stesso anno al Work in progress con artisti internazionali sloveni all’Ostello di Miramare e Mostra presso la Camera di Commercio di Trieste, all’8º Simposio a Muggia nel 2008, a Salisburgo presso la Sala del Municipio con la mostra ”Trasversalità, Arte triestina a Salisburgo” nel 2010. Le sue opere figurano presso collezioni private ed Enti e alla Pinacoteca Permanente dell’United Nations of Arts Academy di Trieste.
Si dedica inoltre all’incisione, alla scenografia, alla grafica pubblicitaria. Fotografo e videomaker, produce e allestisce cortometraggi ed audiovisivi. Per la Fameia Muiesana attualmente organizza la Mostra degli Artisti Muggesani giunta quest’anno alla 34ª edizione.

Questa mostra è dedicata all’amico Claudio H. Martelli, scomparso nel 2011. 



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